• 2 Maggio 2024 23:09

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Israele, sputi ai cristiani. Card. Pizzaballa: “Netanyahu passi dalle parole ai fatti”

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Un nuovo episodio mercoledì mattina di sputi nei confronti di cristiani e di chiese in Città Vecchia a Gerusalemme ha portato all’arresto di 3 persone. Sale così a 5 il totale degli arrestati, tra i quali un minorenne. La polizia di Gerusalemme ha diffuso un video in cui si mostrano agenti in borghese che fermano un giovane ebreo ultraortodosso. Ha anche annunciato che è stata formata una squadra speciale, fornita di strumenti tecnologici, con il compito di vigilare sul fenomeno.

“Non tollereremo manifestazioni di odio verso nessuno, ebrei, musulmani o cristiani nella Città Vecchia e in qualsiasi altra parte di Gerusalemme. Sfortunatamente continuiamo ad assistere a questo vergognoso e odioso fenomeno di odio verso cristiani in Città Vecchia”, ha detto il capo della polizia Doron Turgeman.

Pizzaballa: fenomeno sempre più frequente

“Prendiamo atto che per la prima volta anche il primo ministro israeliano ha stigmatizzato questo fenomeno. Speriamo che alle parole seguano i fatti” aveva detto ieri all’Ansa il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca dei latini di Gerusalemme, sugli sputi per terra che alcuni ebrei ultraortodossi diretti al Muro del Pianto per la festa di Sukkot avevano indirizzato, nei pressi della Porta dei Leoni, a pellegrini cristiani in processione con la Croce in spalla.

“Non è un fenomeno che mi stupisce e, purtroppo non è una novità” ha detto il cardinale. “La sempre maggiore frequentazione da parte di ebrei ultraortodossi della Via Dolorosa renderà inevitabilmente questi fenomeni sempre più frequenti. Si tratta infatti di un problema di formazione al rispetto dell’alterità che è assente in quella comunità. In più si aggiunge il peso della difficile storia tra cristiani ed ebrei in Europa”. Per il Patriarca di Gerusalemme, “sarà necessario un lungo lavoro di educazione, unito anche alla necessaria attuazione delle leggi che proibiscono questi fenomeni di intolleranza religiosa”. “Ringrazio – ha aggiunto – le tante associazioni israeliane, religiose e non, che hanno espresso solidarietà”.

Netanyahu promette «azioni immediate e decise»

Esponenti del governo israeliano e religiosi hanno stigmatizzato il fenomeno. Il premier Benjamin Netanyahu ieri ha dichiarato: “Condanno con fermezza tutti i tentativi di intimidire i fedeli e adotterò azioni immediate e decise contro tutto questo”. “Israele – ha aggiunto su X – è impegnato a salvaguardare il sacro diritto di culto e di pellegrinaggio ai luoghi santi di tutte le fedi. Un comportamento offensivo verso i fedeli è sacrilego e inaccettabile. Non sarà tollerata ogni forma di ostilità verso chiunque impegnato in riti religiosi”.

Anche uno dei due rabbini capo di Israele, l’askenazita David Lau, ha detto di “condannare fermamente il fatto di danneggiare qualsiasi persona o leader religioso”. Poi ha aggiunto che questi comportamenti “ripugnanti non devono, ovviamente, essere associati in alcun modo alla halacha (la legge religiosa ebraica, ndr)”. Il ministro degli Affari religiosi Michael Malkieli, nel condannare gli sputi, ha ribadito che “questa non è la strada della Torah” e che “non c’è un singolo rabbino a sostegno e legittimazione di un atto così spregevole”.

Il ministro del Turismo Haim Katz ha attaccato Elisha Yered, un colono sospettato di essere coinvolto nell’uccisione di un adolescente palestinese, che aveva detto che sputare ai cristiani è “un antico costume ebraico”. “Sostenere che sputare ai cristiani sia un costume antico e anche accettabile è orribile. Queste azioni di un pugno di estremisti fanno odiare l’ebraismo, danneggiano l’immagine di Israele e il turismo”.