• 15 Maggio 2024 0:55

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Venerdì Santo – Passione del Signore

Letture: Is 52,13- 53,12; Sal 30; Eb 4,14-16; 5,7-9;  Gv 18,1- 19,42

Riflessione biblica

 “Io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità” (Gv 18,37). Siamo al centro del racconto della Passione di Gesù secondo Giovanni. Il culmine teologico: Gesù crocifisso è il nostro Re e la sua Croce il trono regale del suo amore misericordioso. La sua regalità non è di questo mondo, ma si manifesta per la salvezza del mondo. gesu La croce: il grande "Ti amo" di DioProprio perché Re, Gesù all’inizio della sua passione proclama per tre volte la sua “Maestà divina”: “Chi cercate? Gli risposero: Gesù, il Nazareno. Disse loro Gesù: Sono io! Appena disse Sono io, indietreggiarono e caddero a terra” (Gv 18,4-8). Conscio della sua Maestà divina, Gesù dimostra ai soldati che egli poteva anche annientarli, ma si consegna ad essi solo per portare a compimento il progetto di salvezza del Padre. Gesù non è un uomo impotente, ma il Figlio di Dio che realizza la nostra salvezza: “Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi nel tempo stabilito” (Rom 5,6.8). Il suo amore non delude: egli è il Re, il Dio con noi, pieno di grazia e di verità, per illuminare ogni uomo e liberarlo dalle sue tenebre (Gv 1,1-14). Egli è venuto nel mondo, “per rendere testimonianza alla verità” (Gv 18,37). Non il freddo razionalismo dei filosofi, ma la verità che illumina la mente per conoscere l’infinita misericordia di Dio verso gli uomini; non l’apatico individualismo degli egoncentrici, ma la verità che riscalda il cuore e nell’amore trasforma il mondo. Solo l’amore salva il mondo. “Tutto è compiuto” (Gv 19,30): ci ha amato in pienezza: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13). Egli è stato innalzato per noi e ci attira a sé: “Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me” (Gv 12,32). Questo è il grande amore di Dio: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui” (Gv 3,16-17). Volgiamo lo sguardo verso Gesù, trafitto d’amore per noi (Gv 19,37).

Lettura esistenziale

crocifisso-300x200 La croce: il grande "Ti amo" di Dio“Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù nel mezzo” (Gv 18, 17s). Che cosa rimane ora davanti ai nostri occhi? Rimane un Crocifisso; una Croce innalzata sul Golgota, una Croce che sembra segnare la sconfitta definitiva di Colui che aveva portato la luce a chi era immerso nel buio, di Colui che aveva parlato della forza del perdono e della misericordia, che aveva invitato a credere nell’amore infinito di Dio per ogni persona umana.  Disprezzato e reietto dagli uomini, davanti a noi sta l’«uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia» (Is 53, 3). Ma contempliamo con uno sguardo più profondo quell’uomo crocifisso tra la terra e il Cielo, contempliamolo e scopriremo che la Croce non è il segno della vittoria della morte e del peccato ma è il segno luminoso dell’amore di Dio, di ciò che non avremmo mai potuto chiedere, immaginare o sperare: Dio si è piegato su di noi, si è abbassato fino a giungere nell’angolo più buio della nostra vita per tenderci la mano e tirarci a sé, portarci fino a Lui. La Croce ci parla dell’amore supremo di Dio e ci invita a rinnovare, oggi, la nostra fede nella potenza di questo amore, a credere che in ogni situazione della nostra vita, della storia, del mondo, Dio è capace di vincere la morte, il peccato, il male, e di donarci una vita nuova, risorta. Nella morte in croce del Figlio di Dio, c’è il germe di una nuova speranza di vita, come il chicco che muore dentro la terra. Fissiamo il nostro sguardo su Gesù Crocifisso e chiediamo nella preghiera: Illumina, Signore, il nostro cuore, perché possiamo seguirti sul cammino della Croce, fa morire in noi l’«uomo vecchio», legato all’egoismo, al male, al peccato e rendici santi, trasformati e animati dal tuo amore.