• 2 Maggio 2024 0:36

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Martedì della XXII settimana del Tempo Ordinario

Letture: 1Ts 5,1-6.9-11; Sal 26; Lc 4,31-37

Riflessione biblica

“Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità” (Lc 4,31-37). Dopo aver insegnato a Nazaret, Gesù insegnò nella sinagoga di Cafarnao: “e la sua parola aveva autorità”. Egli non insegnava in nome di una tradizione secolare, ma in nome di Dio: “Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse” (Gv 14,10). Le sue parole ci comunicano lo Spirito: “Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito” (Gv 3,34). Parla nella potenza dello Spirito: e ci trasforma per essere veri figli di Dio, operatori di pace e giustizia in un mondo dominato dal male, testimoni di grazia che porta alla santificazione di noi stessi e di coloro che incontriamo nel nostro cammino quotidiano. Agisce nella potenza dello Spirito: il miracolo sull’indemoniato manifesta non solo il potere di Gesù su Satana, ma soprattutto che, “scacciando i demòni per mezzo dello Spirito di Dio, è giunto a noi il regno di Dio” (Mt 12,28). Non basta solo credere: “anche i demòni lo credono e tremano!” (Gc 2,19), ma bisogna lasciarci condurre dallo Spirito di Dio, perché ci insegni la via della sequela di Gesù e ci dia la forza di praticarla nella nostra esperienza quotidiana. Allora, la parola di Gesù rompe la durezza del cuore e ci rende docile a seguire la via della verità e dell’amore che cambia la vita, ci rende graditi a Dio. Per questo, “come figli obbedienti, non conformatevi ai desideri di un tempo, quando eravate nell’ignoranza, ma, come il Santo che vi ha chiamati, diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta. Poiché sta scritto: Sarete santi, perché io sono santo” (1Pt 1,14-16).

Lettura esistenziale

“Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità” (Lc 4, 33). Di fronte all’annuncio evangelico di Gesù, sono vari gli atteggiamenti che si possono assumere, come notiamo anche in questo brano evangelico e in altri che trattano lo stesso argomento. Si nota nella maggior parte della gente, ma anche in singole persone come Maria di Betania, per esempio, la sete di ascoltare la Parola di Gesù, Parola che fa nascere lo stupore nel cuore e l’interrogativo sulla vera identità di Gesù che comanda persino agli spiriti impuri e questi gli obbediscono cfr Lc 4, 36) oppure sgrida il vento e subito torna il sereno (cfr Mc 4, 39). In alcuni, però, si nota anche un certo fastidio e disappunto che talvolta sfocia in rabbia e nel proposito di toglierlo addirittura di mezzo (Lc 4, 28). In altri brani evangelici si sottolinea che la folla e gli stessi discepoli non comprendono le parabole di Gesù e gli chiedono spiegazioni. C’è poi l’atteggiamento degli scribi e dei farisei desiderosi solo di coglierlo in fallo e accusarlo. Quale deve essere l’atteggiamento del cristiano, il nostro atteggiamento, quando ascoltiamo la Parola di Gesù? Indubbiamente quello di Maria, la Madre di Gesù, che conservava nello scrigno del suo cuore tutte le Parole del Suo Divin Figlio e le meditava (cfr Lc 2, 19). O ancora quello dei Santi, come Francesco d’Assisi per esempio, il quale non frapponeva indugio nel mettere in pratica la Parola ascoltata, ma passava subito dall’ascolto alla vita. Gesù parlava semplicemente, in modo da essere da tutti capito: dalle persone dotte e da quelle incolte. Spesso portava esempi tratti dalla vita quotidiana, alla portata e sotto gli occhi di tutti. Se non comprendiamo la Sua Parola probabilmente è perché il nostro cuore è indurito o appesantito. Il rimedio comunque c’è, si chiama: Sacramento della riconciliazione, lì deponiamo tutti i nostri fardelli e recuperiamo vista, udito, intelletto e capacità di comprendere la Parola di Dio.