• 19 Aprile 2024 1:40

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

La Pop-Theology fra le mura del carcere di Noto

La bella notizia di un Dio che ama tutti, senza alcuna distinzione di santità o fragilità, può e deve arrivare anche fra le mura di un carcere dove si dà per scontata la presenza  di persone che non meritano alcuna considerazione e misericordia.

È vero che nella loro vita hanno commesso degli sbagli e hanno fatto del male che, per la loro gravità li ha confinati fra quattro mura, lontani da casa e dalla famiglia, ma ciò non vuol dire che hanno perduto il loro essere uomini e soprattutto figli di Dio. Perché Gesù avrebbe altrimenti detto: «Ero carcerato e siete venuti a visitarmi?…». Sì,  nel cuore di Dio ci sono anche i carcerati e quindi devono essere anche nel cuore della Chiesa. Noto vanta una bella esperienza con la realtà del carcere da tantissimo tempo: attualmente il nostro giornale diocesano dedica una pagina agli articoli scritti dai detenuti, c’è una presenza attiva e concreta del cappellano don Sebastiano Boccaccio e di tanti volontari e non manca sicuramente la cura e la sollecitudine del Vescovo Mons. Antonio Staglianò che tante volte ha portato la gioia della sua presenza e del conforto di Dio.

Per continuare su questa scia virtuosa di vicinanza si è pensato di realizzare nella mattinata di giorno 19 Giugno prossimo un incontro musicale secondo lo stile della Pop-Theology, proprio nel carcere di Noto, per parlare ai detenuti di Gesù, della bellezza della vita e dei valori che le danno veramente senso.

Partendo da alcune canzoni Mons. Staglianò avrà sicuramente un bel messaggio da consegnare ai presenti, un messaggio che può e deve riecheggiare nel loro cuore anche dopo l’evento, per dare speranza e occasione di riflettere. Alcuni brani saranno eseguiti dal Vescovo stesso coadiuvato dal Diacono don Franco Agosta, Direttore dell’Ufficio Diocesano per la Pop-Theology e dalla cantante Delia Barone.  Auspichiamo che la comunità diocesana affidi alle sue preghiere questa iniziativa perché porti tanti buoni frutti.