• 29 Aprile 2024 5:04

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Lunedì della prima settimana del Tempo Ordinario

Letture: 1Sam 1,1-8; Salmo 116; Mc 1,14-20

Riflessione biblica

“Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo” (Mc 1,14-20). Gesù dà inizio alla sua predicazione, partendo dalla “Galilea delle genti”: egli fu luce per quel “popolo che abitava nelle tenebre, in regione e ombra di morte” (Mt 4,16). Il suo messaggio risuona nel “tempo propizio”, stabilito da Dio, e la salvezza fa irruzione nella storia umana: “Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli” (Gal 4,4-5). gesu-5-300x243 Lasciarono le reti e lo seguironoÈ il tempo decisivo, in cui ogni uomo può sperimentare il progetto salvifico di Dio, perché il Regno di Dio si è fatto vicino e ognuno di noi è invitato a farne parte nella conversione della mente e del cuore. Nella predicazione di Gesù, la chiamata a “convertirsi” non è un vago sentimento di pentimento, ma coinvolgimento di tutto l’uomo nel progetto di amore di Dio, un lasciarci rinnovare la mente e il cuore da Gesù: “Non conformatevi alla mentalità di questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rom 12,2). È un cammino di fede, che implica tre decisioni importanti per la nostra vita spirituale. “Credere nel Vangelo”: cioè improntare la nostra vita quotidiana al Vangelo e farlo agire nelle nostre molteplici decisioni giornaliere: “Sia che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio” (1Cor 10,31) e “qualunque cosa fate, in parole e in opere, tutto fate nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie per mezzo di lui a Dio Padre” (Col 3.17). “Seguire Gesù”: con prontezza, lasciando ogni cosa e mettendolo al centro del nostro pensare, agire e sentire; è avere fiducia piena in lui che è “via, verità e vita” (Gv 14,6); è rendergli testimonianza in un mondo che non crede in lui e divenire così “pescatori di uomini”. “Lasciare subito tutto”: con la prontezza dell’amore, che non discute, ma si pone subito all’opera per compiere la volontà di Dio.

Lettura esistenziale

gesu-300x224 Lasciarono le reti e lo seguirono“Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone” (Mc 1, 16). Gesù “vide” i due fratelli. Tutto incomincia da uno ‘sguardo’ di Gesù. Nei Vangeli, soprattutto in Marco e Giovanni, il verbo vedere riferito al Maestro, assume sempre un significato pregnante. Non si tratta di un vedere superficiale, ma di un guardare che raggiunge la profondità del cuore e molte volte esso diventa un sinonimo del verbo amare.

La nostra fede è tutta una questione di sguardi che si incontrano, essa si nutre di contemplazione e la contemplazione altro non è che uno sguardo pieno d’amore. Il primo grande contemplativo è Dio. È Lui che ci contempla, che ci guarda con occhi pieni di amore come una mamma contempla il proprio bambino. La Sacra Scrittura ci dice che quando Dio porta a compimento la creazione la contempla ed estasiato esclama che è proprio molto bella! (Gn 1,31). Ma anche noi siamo chiamati a nutrire la nostra fede con la contemplazione.

Sono convinta che la nostra vita cambierebbe non poco se sostassimo un po’ al giorno davanti al Crocifisso, semplicemente guardandolo. Ponendoci davanti a Lui senza pregiudizi, senza preconcetti e soprattutto senza difese, come Lui lo è di fronte a noi.

A poco a poco Egli diventerebbe il nostro Confidente, il nostro Amico, il nostro Tutto. Colui che ascolta e accoglie tutte le nostre pene e ci conforta. Colui che suscita in noi lacrime di pentimento ma non ci giudica. Scopriremmo che Egli è Colui che ci ama a tal punto da donare la vita per noi e questo “mentre eravamo ancora peccatori”.

Non c’è da impazzire di gioia, di gratitudine, di amore?