• 5 Maggio 2024 10:46

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Tiziana Frigione

Martedì della XIV settimana del Tempo Ordinario

Letture: Gen 32,23-33; Sal 16;  Mt 9,32-38

Riflessione biblica

“Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità”. È la missione itinerante di Gesù: il Vangelo va predicato ovunque, in città e villaggi, per rendere presente l’azione salvifica di Dio verso Israele, che era “come un gregge senza pastore” (Mc 6,34). Egli è il “buon pastore”, che conosce le sue pecore e le sue pecore conosco lui. Egli non agisce da mercenario, ma dà la sua vita per le sue pecore (Gv 10,12-15). gesu1-1-300x300 L'ascolto che cambia mente e cuoreLa sua azione itinerante è presentata da Matteo con tre verbi: insegnando, annunciando, guarendo. L’insegnamento di Gesù: è un pascolo di verità, di sapienza e di ristoro per le nostre menti e i nostri cuori. Egli ci “conduce in ottime pasture e il nostro pascolo sarà sui monti alti d’Israele; là si adageranno su fertili pascoli e pasceranno in abbondanza sui monti d’Israele” (Ez 34,14), quelli delle Scritture Sante dell’Antico e del Nuovo Testamento. E “le sue parole sono spirito e vita” (Gv 6,63) e comunicano lo Spirito che è vita e conduce alla vita eterna (Gv 3,34; 14,17). L’annuncio del Vangelo: è l’invito a cambiare la propria mente e il proprio cuore, a praticare una giustizia superiore (Mt 5,20), quella dell’amore a Dio e al prossimo (Mt 5,43-45), che conduce alla santità della vita, cioè ad “essere perfetti, com’è perfetto il Padre nostro che è nei cieli” (Mt 5,48). Chi ascolta l’annuncio di Gesù e lo mette in pratica “è un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia” (Mt 7,24), cioè su Gesù, fondamento del nostro vivere è agire. Radicati in lui, impariamo a fare la volontà di Dio: Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli” (Mt 7,21). L’operare il bene verso tutti coloro che hanno bisogno del nostro aiuto: non ci trinceriamo col dire: “solo Dio compie i miracoli”.  È vero, ma esistono i miracoli della carità: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi” (Mt 25-34-36). Non è questione di dare poco o molto (Lc 21,2-3), ma di “dare non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia. Del resto, Dio ha potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il necessario in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene”

Lettura esistenziale

gesu-6-300x169 L'ascolto che cambia mente e cuoreGesù ha appena dato la vista ai ciechi, ci ha mostrato che possiamo venire alla luce, avere occhi nuovi per vedere la nostra realtà di figli, la libertà da false interpretazioni ed immagini, che ci da sicurezza nella sua presenza in noi e negli altri, specie quando attraversiamo delle ombre terribili di fraintendimenti, calunnie, preoccupazioni, ansie, a volte senza una ragione precisa. E’ la percezione della vita nuova, che ci fa entrare in relazione positiva con lui e con gli altri, nella bontà, nella compassione, nell’amore, nella tenerezza, nella verità. E’ la fede che ci fa avere gli occhi stessi di Dio sulla realtà e non ci fa temere i demoni, perché con lui opera la Grazia, che propone un bene più grande proprio nel male più insidioso. Dopo aver aperto gli occhi sulla nostra realtà di figli, sul compito di prenderci cura dei fratelli, siamo liberati dall’impossibilità di esprimerci nelle relazioni, siamo in comunione con la nostra verità e possiamo parlare, comunicare, perché la verità che abbiamo dentro è il luogo della comunione, della libertà, che non teme ipocrisie e facili manipolazioni . Siamo Chiesa, fatta di figli inviati ai fratelli, attraverso proprio la nostra vita concreta e basta guardare Gesù, con questi occhi nuovi e seguirlo, imparando l’umiltà, il rispetto, la lealtà. “Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e curando ogni malattia e infermità.” Gesù cammina sempre verso l’altro e con gli altri verso Dio e noi possiamo realizzare la vita stessa di Gesù, nella nostra, nella relazione con l’altro, realizzare noi stessi, vivendo da figli e fratelli . La parola del Regno ci dice proprio come si vive da fratelli, come cambiare i criteri di vita e vivere realmente la dimensione del regno di Dio, qui e ora.Gesu-in-croce--300x169 L'ascolto che cambia mente e cuore Dio è compassione, è tenerezza, è debolezza, dalla croce ci grida il suo amore e dà la vita per noi, risponde alla violenza con l‘amore, per ogni persona che incontriamo, anche la più anonima, ci ricorda che la ama tanto da dare la vita. Partecipare a questa compassione, a questo amore, è il principio dell’andare verso l’altro. Questa consapevolezza si nutre ai pascoli della Parola, protetti e guidati dal nostro pastore, abbiamo la vita, altrimenti tutto diventa solo fatica, dovere e morte, siamo grano maturo, adesso, ora, per vivere da figli di Dio, segni di benedizione nel mondo, tutti maturi per la misericordia, per l’amore, fratelli con le tante contraddizioni. Siamo chiamati ad avere verso questo nostro tempo, le persone che ci circondano, verso noi stessi, verso gli altri, uno sguardo, una parola , un gesto d’amore, di compassione, di tenerezza. Siamo pochi a partecipare di questa compassione, a vivere di questo amore e proprio la preghiera, l’esperienza profonda dell’amore di Dio per noi, ci da l’ispirazione ad andare verso l’altro, ad amare così come siamo amati, ad uscire dalle nostre abitudini, sicurezze, comodità, idee e scoprire che donando abbiamo la vita in pienezza, diventiamo operai, collaboratori, che fanno lo stesso lavoro di Dio, scopriamo la nostra vocazione.