• 18 Maggio 2024 15:57

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento al Vangelo di Fra Giuseppe Maggiore

VI domenica di Pasqua

Letture At 10,25-27.34-35.44-48; Sal 97; 1Gv 4,7-10; Gv 15,9-17

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. […] Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri»

La Parola di questa domenica arriva dritta al cuore: Dio ci ama! Si, ama me, così come ama te e ama tutti, ma proprio tutti. Non fa preferenza di persone, perché siamo la sua gloria, siamo perle preziose. Non separa i buoni dai cattivi, ci mette tutto lo stesso cielo… e non in classi separate… non ci abbandona in mezzo al mare, non si preoccupa solo quando nasciamo o come moriamo, ma si interessa di noi ogni istante della nostra esistenza. Egli è l’essenza dell’amore. Da a tutti non una seconda possibilità, ma infinite possibilità di essere amati, di risalire la china, di rinascere a nuova vita.

Il messaggio del Vangelo di oggi è semplice: lasciamoci amare. Ma iniziamo da noi stessi: amiamoci. Se il Signore ci ama pazzamente con i nostri limiti, le nostre debolezze, incoerenze e infedeltà, noi perché non amiamo noi stessi?

Noi siamo amabili perché siamo stati voluti, pensati e scelti da Dio “Non vi avete scelto me ma io ho scelto voi”. Ci ha scelti perché possiamo crescere e imparare da lui. Come? Ascoltando la sua Voce, la sua Parola. Solo ascoltandolo possiamo dimorare in lui. Entrare nel “sistema” Trinitario, far parte di un’unica famiglia, quella di Dio., dove dall’amore infinito e indescrivibile di Dio per il suo Figlio Gesù, nasce lo Spirito Santo. Solo se entriamo in questa dinamica di ascolto, di saper so-stare con il Signore nella solitudine e nel silenzio che diventano realtà di vita e non di morte, possiamo essere esseri umani che hanno il coraggio di amare come Dio. Si, come Dio.

Difficile? Certo che lo è. È difficilissimo, ma non impossibile.

“Cercare di imitare questo amore, lasciandolo fluire in noi (non mi sforzo di imitare Gesù, mi lascio amare e il suo amore si riversa sugli altri, perciò lo frequento con assiduità!) ci riempie il cuore di gioia. Un amore che non è egoista e che non si lascia divorare dall’altro, una vita donata e ripresa, una relazione consapevole che non lascia l’emozione dominarci ma diventa consapevole scelta di amare”. (Curtaz)

Noi non siamo capaci di amare le persone antipatiche, è complicato, ammettiamolo, nemmeno se ci sforziamo. Ma amare con l’amore con cui siamo, si.

Amare significa arrendersi all’evidenza che non possediamo Dio. E che tutto ciò che siamo non è merito nostro ma è sola grazia di Dio, che tutto ciò che abbiamo è dono gratuito, è Divina Provvidenza. A noi non appartiene nulla, tutto va condiviso. Amare significa accorgersi che dobbiamo cambiare mentalità e far uscire Dio dalle prigioni delle idee e proposte che il mondo ci trasmette e ci propone. Amare significa accorgersi dell’altro ed interessarsi, perchè l’altro non è un nemico ma un fratello. Noi siamo nel mondo ma non apparteniamo ad esso, solo amando possiamo dare gioia, solo amando alla maniera di Cristo Gesù possiamo cambiare il mondo. Utopia? No, è Vangelo… proviamoci… amando!

Buona domenica!