• 23 Aprile 2025 11:07

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Le scarpe col tacco di Pio La Torre e le figure di… Salvini

di FraPè – Mi sono imbattuto su un articolo di Avvenire scritto da Antoni Maria Mira dal titolo “Le scarpe col tacco di Pio La Torre: dov’è lo scandalo?” Ma prima di raccontarvi di cosa si tratta e giusto sapere chi era Pio La Torre. Per chi non lo sapesse (a quanto pare alcuni politici italiani non sanno chi fosse) fu sindacalista, poi parlamentare comunista e padre della più importante legge antimafia che gli costò la vita per mano di “cosa nostra” nel 1982.

Qualche giorno fa in una scuola elementare di Buccinasco (Milano), il sindaco ha regalato un libro di Walter Veltroni ai ragazzi“La più bella del mondo” dedicato alla nostra Costituzione.

Nel libro si parla di un bambino che andava a scuola con i tacchi. La Lega grida subito allo scandalo, sostenendo che nella scuola di Buccinasco sia stia facendo indottrinamento del gender e annuncia addirittura un’interrogazione parlamentare. Ovviamente non manca la “divina” parola di colui che grazia alle questioni sociali, è alla mangiatoia delle Camera e Senato da 30 anni a spese dei cittadini: Matteo Salvini che, senza sapere i contenuto del libro ma, soffermandosi alle scarpe con i tacchi usati da quel bambino siciliano per andare a scuola, afferma che si tratta di “un fatto gravissimo”.

A Salvini come ai suoi “camerati” della Lega che non sono avvezzi ad avere libri fra le mani, bisogna ricordare che quel bambino piccolo era povero, famiglia contadina, e così per andare a scuola, tanti chilometri a piedi, usava le scarpe della zia, perché non ne aveva altre. Grazie alle scarpe della zia, Pio La Torre ha potuto studiare ed istruirsi, cosa che Salvini dovrebbe fare per evitare di fare costantemente magre figure.

Polemica sterile che offusca “l’impegno di un bambino per istruirsi. A tutti i costi. Anche con le scarpe da donna, a costo di vergognarsi in una Sicilia allora sicuramente molto maschilista. – così come afferma l’Avvenire –  Ma non aveva nulla per cui vergognarsi. Casomai altri, allora e ancor più oggi. Ai consiglieri, parlamentari, ministri che avessero dei dubbi consigliamo di vedere le foto del 30 aprile 1982 a Palermo. L’auto crivellata di proiettili, sangue e schegge di vetro ovunque e i corpi di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, amico e autista del parlamentare. Una foto, in particolare, è diventata famosa”.

“In primo piano, – continua il quotidiano dei Vescovi Italiani- appoggiate al finestrino, le gambe di La Torre, le sue scarpe. Non sono scarpe da donna, non hanno il tacco, hanno però la suola consumata da chilometri percorsi nelle campagne per difendere i diritti dei lavoratori contro i soprusi dei proprietari e dei mafiosi, e poi portando queste battaglie fino in Parlamento, fino a quella legge che per la prima volta permette di confiscare le ricchezze delle cosche che così decidono di fargliela pagare. Scarpe per impegnarsi, per cambiare la propria terra, e poi il Paese, cominciando, coi tacchi, sui banchi di scuola, e finendo, senza tacchi, su quelli del Parlamento, fino a quella tragica morte”.

Faccio mie le parole di Lorenzo Tosa che sulla sua pagina Fb scrive: “Uno come Salvini dovrebbe semplicemente inchinarsi dinnanzi a un uomo straordinario come Pio La Torre, al suo esempio, al suo coraggio, alla sua storia. E invece ha finito solo per rimediare l’ennesima figura barbina. Tra gli applausi degli analfascisti. Faccia una cosa, Salvini. Chieda immediatamente scusa alla famiglia di La Torre, al figlio Franco, alla scuola, a chi ha combattuto la mafia, mentre uomini ridicoli combattono la teoria del gender, cioè il nulla. E sul nulla governano pure il Paese”.