• 5 Maggio 2024 18:52

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

di Fra Arturo Milici – Insieme alla devozione del popolo di Dio, la tradizione teologica francescana, soprattutto a partire dal Beato Giovanni Duns Scoto (1265-1308), ha sempre sostenuto la tesi dell’Immacolata Concezione della Vergine, già secoli prima della definizione dogmatica di Pio IX nel 1854: Maria, in previsione del mistero pasquale del suo Figlio e in vista della maternità di Lui, al momento del proprio concepimento è stata preservata, per singolare privilegio divino, dal contagio del peccato originale.

In lei, unica tra gli esseri umani insieme al suo Figlio, la grazia di Dio ha tanto sovrabbondato da non lasciare spazio alcuno al peccato, senza per questo toglierle la libertà creaturale e la responsabilità delle proprie scelte. In altre parole, in Maria l’umanità ritorna pienamente alla condizione di armonia originale precedente il peccato, e ritorna ad usare bene quella libertà di scelta tra l’obbedienza e la disobbedienza al Creatore, che nella Genesi Adamo ed Eva avevano usato male.

maria-300x200 L’Immacolata, specchio della ChiesaMa come intendere correttamente il discorso sull’Immacolata Concezione, quale privilegio unico concesso da Dio a Maria, se d’altra parte quest’ultima – come ci ricorda il Concilio Vaticano II (cfr LG VIII, 53. 63-65) – è donata alla Chiesa e all’intera umanità quale modello di bellezza e di santità, in cui ciascuno è chiamato a specchiarsi per ritrovare la propria vera immagine? Già gli scritti di Francesco e di Chiara d’Assisi ci danno una chiave d’accesso a questo apparente enigma: l’unicità della Vergine sul piano storico-salvifico non contraddice la sua reale esemplarità universale sul piano sacramentale, su quel piano che ripresenta la Pasqua di Cristo nella vita di ogni fedele.

Ecco che allora, al di là delle ovvie distanze a livello spazio-temporale, l’Immacolata Concezione diviene l’inizio di una nuova umanità, di una nuova creazione totalmente libera dal peccato per la sovrabbondante grazia di Cristo morto e risorto. Ciò che in Maria Dio ha compiuto fin dal primo istante del suo concepimento, con la preservazione dal peccato originale, in tutti i cristiani lo compie con la rigenerazione del Battesimo, vera immersione nella morte e resurrezione di Gesù, che ci libera dal peccato e ci dona la vita nuova dei figli di Dio (cfr Rm 6,3-11).

“In Lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere al Suo cospetto santi e immacolati nell’amore” (Ef 1,4). In Cristo il Padre ci ha eletti fin dall’eternità, a immagine della Vergine Madre, per essere anche noi immacolati, a immagine dell’Immacolata. La Vergine Immacolata è posta dal Signore quale specchio per la Chiesa, per l’umanità, per l’intera creazione.

Saluto alla Vergine di San Francesco d’Assisi

“Ave, Signora santa Regina, santissima genitrice di Dio, Maria, san-francesco1-300x225 L’Immacolata, specchio della Chiesa
che sempre sei Vergine perpetua ed eccelsa,
fatta santa ed eletta dal santissimo Padre del cielo,
che Egli consacrò col santissimo, diletto Figlio suo
e con lo Spirito Santo Paraclito,
nella quale fu ed è ogni pienezza di grazia ed ogni bene.
Ave, o suo palazzo! ave, o suo tabernacolo! 
ave, o sua casa! ave, o sua veste! 
ave, o sua ancella! ave, o madre sua!
Voi tutte con essa, sante virtù,
che per la grazia e la luce dello Spirito Santo 
siete infuse nei cuori degli uomini fedeli, 
affinché d’infedeli li facciate fedeli a Dio”