• 18 Maggio 2024 16:07

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

di Fra Giuseppe Di Fatta – Nel linguaggio ecclesiale con il termine Confessori della fede si indicano quei santi che hanno vissuto eroicamente le virtù cristiane, senza spargimento di sangue. Questi ultimi invece vengono definiti Martiri, che etimologicamente significa Testimoni, coloro cioè che per testimoniare la fede in Cristo e la carità eroica, sono stati uccisi e hanno versato il loro sangue. Nella coscienza della Chiesa il martirio è considerato la più alta forma di testimonianza a Cristo, tanto che il sangue versato dei suoi discepoli è considerato seme di nuovi cristiani, di unità e santità. San Benedetto da San Fratello detto il Moro è confessore della fede.

Ricordiamo con grande dolore quel 25 luglio 2023, giorno in cui un terribile incendio ha divorato il monte Grifone, arrivando con le sue fiamme ad incendiare la chiesa Santa Maria di Gesù in Palermo, distruggendo parecchie opere d’arte e riducendo in cenere la maggior parte del corpo di S. Benedetto, che nel IV centenario della morte, nel 1989, era stato definito dagli esperti semi-incorrotto. Proprio quest’anno in cui ricorre il V centenario della nascita, la preziosa e venerata reliquia del suo corpo ha subìto la violenza del fuoco che lo ha polverizzato, lasciandoci in custodia pochi resti mortali.

Sono rimasto profondamente colpito dalla testimonianza di un gruppo di giovani della comunità di Santa Maria di Gesù che pochi giorni fa, ancora con le lacrime agli occhi, raccontavano il loro dolore e lo sgomento per la violenza distruttiva di questo evento. Ma sono rimasto ancora più sorpreso per la lettura di fede che davano, insieme al loro parroco fra Carmelo, dichiarando che se la chiesa edificio era stata distrutta, la Chiesa comunità stava crescendo visibilmente, coinvolgendo, proprio nel momento del dolore, tanti uomini e donne che col sudore della loro fronte hanno dato e continuano a dare il loro contributo di volontariato per Riparare la Chiesa.

A questo punto è nata una mia piccola riflessione: il fuoco che ha distrutto la chiesa di S. Maria di Gesù è stato il Martirio di S. Benedetto! Sì, sembra strano, ma mi piace definirlo così.

Certamente, un martirio unico nel suo genere, perché sarebbe… il martirio di un morto! Eppure sono profondamente convinto che il significato altissimo che la comunità cristiana dà al sangue sparso dei martiri, ce l’hanno le ceneri di Benedetto, sparse nel territorio di Santa Maria, nella chiesa di Palermo e nel mondo intero.

È nella logica paradossale del Vangelo che se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. (Gv 12,24) Adesso le sue ceneri sono diventate un seme di Vangelo e di santità che si moltiplica a dismisura per il bene della Chiesa e la salvezza di ogni uomo.

Benedetto è diventato come uno straordinario Mercoledì delle ceneri che apre un tempo forte di penitenza e prepara inevitabilmente la Pasqua di risurrezione. Pertanto sono convinto che questo centenario porterà molto frutto, perché è particolarmente… Benedetto!