Commento di Fra Marcello Buscemi e Tiziana Frigione.
Lunedì XI settimana del Tempo Ordinario
Letture: 2Cor 6,1-10; Sal 97; Mt 5,38-42
Riflessione biblica
“Ma io vi dico di non opporvi al malvagio”. C’è una logica che guida le nostre relazioni umane. C’è la logica della prevaricazione: quella dell’odio senza misura, praticata da Lamec: “Ascoltate la mia voce; mogli di Lamec, porgete l’orecchio al mio dire. Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura e un ragazzo per un mio livido. Sette volte sarà vendicato Caino, ma Lamec settantasette” (Gen 4,23-24). C’è la logica della stretta giustizia, fredda vendetta per il male ricevuto: “Pagherai vita per vita: occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede, bruciatura per bruciatura, ferita per ferita, livido per livido” (Es 21,23-25). C’è la logica della non-violenza, che cerca una “giustizia sovrabbondante”: “Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene” (Rom 12,17.21). Di più: “Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo una legge di libertà, perché il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà avuto misericordia” (Gc 2,12-13).
Serviamoci della “legge dell’amore”, che accetta il prossimo con i suoi pregi e i suoi difetti e cerca di portarlo nella via della “giustizia di Dio”: “A stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Rom 5,7-8).

Spezziamo la legge dell’odio. Ricevi uno schiaffo, fisico o morale, guarda a Gesù crocifisso: “insultato, non rispondeva con insulti, maltrattato, non minacciava vendetta, ma si affidava a colui che giudica con giustizia” (1Pt 2,23). Lasciamo la logica degli interessi personali, ma cerchiamo la via della pace: “Se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti” (Rom 12,18). Abbandoniamo la via della prepotenza, imbocchiamo la via dell’amore che dona tutto, persino la vita: “Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, per essere figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti” (Mt 5,44-45).
Lettura esistenziale
Nella logica del mondo, nella quale ci adagiamo pigri, ecco l’incipit di Gesù : “ma io vi dico…” Un richiamo all’amore, che fa la differenza, che risveglia e rigenera, che sovverte ogni logica, e per un attimo, ci disorienta. E’ la stupenda follia dell’amore in Gesù! Lo Spirito Santo ci fa comprendere che chi compie il male è la prima vittima e se ci scontriamo contro chi lo compie, veniamo intrappolati in una dinamica devastante. Impariamo a comprendere chi ci fa del male, accanendosi contro di noi, calunniandoci in ogni modo, vediamo il suo buio, perché non conosce la gioia di essere amato, la gioia di amare e sentire che, nella relazione, si compie il mistero di Dio. Assistiamo all’inquietudine che distrugge l’altro, lo ferisce , lo umilia, come unico alfabeto possibile, forse l’unico vissuto e, ancor prima, subito. Gesù ci chiede di correre in soccorso di chi conosce solo il male , di offrire in cambio il bene, per far conoscere l’amore del Padre, la bellezza di essere fratelli, la gioia di donarsi. Per realizzare tutto questo, Gesù ci dona un cuore nuovo, che ha in sé lo Spirito e ci permette di vivere, ponendo al centro di tutto l’amore, che apre i nostri orizzonti, ci fa essere figli, capaci di amare tutti perché fratelli, anche i nemici. “Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra.”
La legge, tende a contenere il male, si basa sul controllo e la punizione, nell’antichità era quella del più forte, basata sul potere della vendetta, spesso esagerata, contro il più debole, quella del taglione era la più giusta e proteggeva dagli abusi, prevedeva di risarcire i danni fatti, in pari misura, anche in denaro. Gesù, va oltre, riconosce la presenza del male e si pone nell’ottica del Figlio che è amato ed ama i fratelli, del bene che vince sul male, perché riconoscerci figli ci fa oltrepassare le etichette umane, che aggiungono alla violenza il giudizio, il disprezzo e lasciano decadere il valore che abbiamo tutti nel cuore del Padre. Lui proprio quando compiamo il male si fa più presente per salvarci, anzi proprio nel male trova l’occasione per indicarci la via dell’amore, alimentata in noi il desiderio profondo di combattere il male, perché ostacolo al compimento dell’amore, della relazione. Per Gesù , opporci al male significa non compierlo, cercare in noi la capacità di portarlo per amore, vincerlo con il perdono e la consapevolezza che siamo tutti fratelli. Avere nel cuore la logica di Gesù ci fa compiere ciò che umanamente è impossibile, perché siamo con Lui in un oltre che guarda il mondo in modo totalmente diverso.
A molti sembreremo stupidi, deboli, ma con Gesù possiamo amare i nemici, sappiamo che proprio la croce di Cristo, porta il male e portandolo lo vince. Non significa subire passivamente, ma essere forti per non cedere all’automatismo della reazione violenta, forti nell’amore, come Gesù. L’amore ci fa compiere l’impossibile, come rinunciare ad un diritto pur di essere in pace con i fratelli, di non approfittare dei propri ruoli, avere generosità verso chi ha bisogno. Un cuore nuovo ci fa vivere in pienezza, come figli e fratelli, offrire al Signore ciò che subiamo e sentirci liberi da rancori e vendette e sulla nostra bocca, dire bene, scioglie le maldicenze. Impariamo a rientrare in noi stessi, ad esprimere nei nostri cuori una preghiera sincera per chi ci fa del male, uscendo dal vortice della vendetta , seminando il bene, proprio dove si insinua il male. L’Amore ci rende perfetti , perché qualunque mancanza, imperfezione, errore, diventa l’occasione per cercare il bene ed avvicinarci sempre più al Signore.

