• 6 Maggio 2024 2:59

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Mafia: la Procura di Palermo chiede 7 anni e 4 mesi per l’ex senatore D’Alì

di Salvatore Di Bartolo – La Procura generale di Palermo ha chiesto la condanna a 7 anni e 4 mesi di reclusione per Antonio D’Alì, ex senatore di Forza Italia, imputato per concorso esterno in associazione mafiosa nel processo d’appello bis celebrato dopo che la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza della Corte d’appello di Palermo che, a settembre del 2016, decretò l’assoluzione dell’ex politico per le contestazioni successive al 1994 e prescritti i reati a lui contestati nel periodo antecedente a quella data.

D’Ali’ è accusato di avere contribuito al sostegno ed al rafforzamento di Cosa nostra, mettendo a disposizione dei boss le proprie risorse economiche ed il proprio ruolo istituzionale di senatore della Repubblica e di sottosegretario di Stato. Per i pm, l’ex senatore trapanese avrebbe avuto rapporti con le cosche e con esponenti di spicco dell’organizzazione come il superlatitante Matteo Messina Denaro, Vincenzo Virga e Francesco Pace, fin dai primi anni ’90, e avrebbe cercato l’appoggio elettorale delle “famiglie”.
Lo stesso D’Alì avrebbe poi svolto un ruolo fondamentale nella gestione degli appalti per importanti opere pubbliche, dal porto di Castellammare del Golfo agli interventi per l’America’s Cup.

Dei presunti collegamenti dell’ex senatore forzista con le cosche hanno parlato anche vari pentiti tra cui Antonino Giuffre’, Antonio Sinacori, Francesco Campanella e da ultimo don Ninni Treppiedi e Antonino Birrittella, ritenuti attendibili dai giudici d’appello.