Riflessione biblica
“Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome”. Due cose mi sembrano interessanti in questa celebrazione di Maria: il titolo e il Magnificat, che tale titolo illustra. Il titolo: Maria non è la via, ma la guida a Gesù, nostra “via, verità e vita” (Gv 14,6); è la guida nel nostro cammino per essere in comunione con Gesù: “dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro” (Mt 18,20); è la guida per testimoniare Gesù nel nostro vivere quotidiano: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri” (Gv 15,16-17). Maria è la nostra guida nell’umiltà: esulta nel Signore, ma riconosce che Dio “ha guardato l’umiltà della sua serva”. Guardando Maria e Gesù nostra via, anche noi “rivestitiamoci tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili” (1Pt 5,5). Maria è guida e madre di misericordia, che ci insegna “a rivestirci di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandoci a vicenda e perdonandoci gli uni gli altri; come il Signore ci ha perdonato, così facciamo anche noi” (Col 3,12-13). Maria è la nostra soccorritrice nei bisogni: “Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: Non hanno vino. E Gesù le rispose: Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora. Sua madre disse ai servitori: Qualsiasi cosa vi dica, fatela” (Gv 2,3-5). Se lei è la guida, anche noi dobbiamo avere gli stessi sentimenti verso coloro che hanno bisogno del nostro aiuto: “Amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore. Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell’ospitalità. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia; piangete con quelli che sono nel pianto” (Rom 12,10-11.13.15). Guardiamo a Maria e ricordiamoci che a Messina è chiamata “la pronta soccorritrice