• 21 Maggio 2025 3:18

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Mercoledì della II settimana di Pasqua

Letture: At 5,17-26   Sal 33   Gv 3,16-21

Riflessione biblica

“Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui” (Gv 3,16-21). Tre verità sono racchiuse in tale affermazione: la volontà salvifica di Dio, il sacrificio di Cristo per noi, Gesù è luce di verità e di vita. Dio ci vuole tutti salvi: questa sua volontà procede dal suo amore infinito per noi: “In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui. gesu-3-300x157 Nessuno vada perdutoIn questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati” (1Gv 4,9-10). Il suo amore ci apre alla vita e ci dà certezza che egli opera sempre per difenderci dal male e renderci giusti: “Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui? Chi muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelto? Dio è colui che giustifica!” (Rom 8,31-33). Convinciamoci: “Dio è amore” (Gv 4,8) e “dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Rom 5,8). Il sacrificio di Gesù: “Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore” (Gv 15,9). E il suo amore è in perfetta consonanza con la volontà salvifica del Padre: “quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi” (Rom 5,6). Egli è il nostro Paraclito presso il Padre: “Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo” (1Gv 2,1-2). Niente paura, allora, e sensi di colpa, ma fiducia in Gesù: “Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi! Chi ci separerà dall’amore di Cristo?” (Rom 8,34-35). Il suo amore è luce per la nostra vita quotidiana, per diradare in noi le tenebre dell’incomprensione, della menzogna, della cattiveria e di ogni altro male che regna nel mondo e spesso anche nel nostro cuore: “Chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio” (Gv 3,21).

Lettura esistenziale

misericordia-300x207 Nessuno vada perduto“Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna” (Gv 3,16). Questo è il versetto centrale del quarto Vangelo, il versetto dello stupore che rinasce ogni volta, ad ogni ascolto. Il versetto dal quale scaturisce la storia di Dio con noi. Dio ha amato: un verbo al passato, per indicare un’azione che è da sempre, che continua nel presente, e il mondo ne è intriso. Noi non siamo cristiani perché amiamo Dio. Siamo cristiani perché crediamo che Dio ci ama. Tanto da dare suo Figlio: Dio ha considerato ogni nostra persona, questo niente cui ha donato un cuore, più importante di se stesso. Ha amato me quanto ha amato Gesù. E questo sarà per sempre: io amato come Cristo. E non solo l’uomo, è il mondo intero che è amato, dice Gesù. Quando amo in me si raddoppia la vita, aumenta la forza, sono felice. Ogni mio gesto di cura, di tenerezza, di amicizia porta in me la forza di Dio, spalanca una finestra sull’infinito. «È l’amore che fa esistere» (M. Blondel). “Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui” (Gv 3,17). A Dio non interessa istruire processi contro di noi, neppure per assolverci nell’ultimo giorno. La vita degli amati non è a misura di tribunale, ma a misura di fioritura e di abbraccio. L’amore non fa mai paura, e non conosce altra punizione che punire se stesso. Dio ha tanto amato, e noi come Lui: ci impegniamo non per salvare il mondo, l’ha già salvato Lui, ma per amarlo; ci impegniamo non per convertire le persone, ma per amarle. Se non per sempre, almeno per oggi; se non tanto, almeno un po’ e fare così perché così fa Dio (Ermes Ronchi).