• 29 Aprile 2024 20:17

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Non temere, soltanto abbi fede!

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Martedì della IV settimana del Tempo Ordinario

Letture: 2Sam 18,9-10.14.24-25.30;19,1-4; Sal 85; Mc 5,21-43

Riflessione biblica

“Non temere, soltanto abbi fede!” (Mc 5,21-43). Interessante: una composizione di miracoli ad intreccio. Forma poco comune: due miracoli riuniti letterariamente, ma l’insegnamento è unico. La vita cristiana ha un centro: la fede in Gesù. Se rimaniamo in lui, sentiamo la sua voce che ci invita a “non temere, ma ad avere fede”. Fede e vita si intrecciano nell’esistenza cristiana: essa è comunione di vita con Gesù, che salva tutto l’uomo dai mali fisici con la guarigione, dai mali interiori liberandoci dalla paura, dai mali spirituali con il perdono e la misericordia.

gesu-1-300x142 Non temere, soltanto abbi fede!

“Figlia, la tua fede ti ha salvata”: Gesù non ha guarito la donna solo dal suo male fisico: il suo flusso di sangue, ma soprattutto l’ha liberata dalla paura della legge che la dichiarava impura e la isolava dal popolo di Dio: “Quando una donna abbia flusso di sangue, cioè il flusso nel suo corpo, per sette giorni resterà nell’impurità mestruale; chiunque la toccherà sarà impuro fino alla sera” (Lev 15,19-30). Gesù le ha restituito la sua dignità di donna e la comunione con il popolo di Dio. Toccò il lembo del mantello di Gesù e fu toccata dalla sua potenza di salvezza. “Non temere, continua solo ad aver fede!”: sembrava che per un momento Gesù si fosse dimenticato di Giairo, distratto da un altro problema, e l’incertezza gli attanagliava il cuore: “dov’è il Signore?”. Oppure gridare: “Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera e sii attento alla voce delle mie suppliche. Nel giorno dell’angoscia alzo a te il mio grido perché tu mi rispondi” (Sal 86,6-7). gesu-3-300x211 Non temere, soltanto abbi fede!Le notizie non sono buone: “Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?”. Parole terribili per un padre. Ma gli Gesù dice: rimani saldo nella fede, perché “chiunque crede in lui non sarà deluso e chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato” (Rom 10,11). ). “Talità kum: Fanciulla, io ti dico: alzati!” e sentiamo la voce di Gesù: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno” (Gv 11,25-26). E la fede infonde il dinamismo nuovo dell’amore, che ci trasforma, ci rende pieni di comprensione per aiutare i fratelli e le sorelle a risorgere anche loro dalla loro situazione di dolore e di bisogno.

Lettura esistenziale

gesu-5-300x212 Non temere, soltanto abbi fede!“Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male” (Mc 5, 34). Nel Vangelo odierno l’evangelista Marco ci presenta il racconto di due guarigioni miracolose che Gesù compie in favore di due donne: la figlia di uno dei capi della Sinagoga, di nome Giàiro, ed una donna che soffriva di emorragia. Sono due episodi in cui sono presenti due livelli di lettura; quello puramente fisico: Gesù si china sulla sofferenza umana e guarisce il corpo; e quello spirituale: Gesù è venuto a guarire il cuore dell’uomo, a donare la salvezza e chiede la fede in Lui. Nel primo episodio, infatti, alla notizia che la figlioletta di Giàiro è morta, Gesù dice al capo della Sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!» (v. 36), lo prende con sé e rivolgendosi alla bambina esclama: «Fanciulla, io ti dico: alzati!» (v. 41). Ed essa si alzò e si mise a camminare.

gesu-2 Non temere, soltanto abbi fede!Il secondo episodio, quello della donna affetta da emorragie, mette nuovamente in evidenza come Gesù sia venuto a liberare l’essere umano nella sua totalità. Infatti, il miracolo si svolge in due fasi: prima avviene la guarigione fisica, ma questa è strettamente legata alla guarigione più profonda, quella che dona la grazia di Dio a chi si apre a Lui con fede. Gesù dice alla donna: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male!» (Mc 5,34).

Questi due racconti di guarigione sono per noi un invito a superare una visione puramente orizzontale della vita. A Dio noi chiediamo spesso guarigioni da problemi, da necessità concrete, ed è giusto, ma quello che dobbiamo chiedere con particolare insistenza è una fede sempre più salda e una ferma fiducia nel suo amore, nella sua provvidenza che non ci abbandona.