• 16 Ottobre 2024 9:06

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Palermo si prepara a celebrare Santa Rosalia. Il programma

E’ stato illustrato questa mattina in conferenza stampa al palazzo arcivescovile di Palermo il programma del Festino in onore di Santa Rosalia, in occasione del 400.mo anniversario dal rinvenimento delle spoglie mortali della “apostola” – definita così da Papa Francesco nel messaggio inviato per l’occasione all’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice. Ricco il programma di eventi dal 10 al 15 luglio dedicato alla “Santuzza”, com’è chiamata familiarmente, lei che, giovanissima, preferì abbracciare la fede invece di sposare un nobile e che nel 1624 liberò il capoluogo siciliano dalla peste.

“Il quarto centenario ci deve ridare consapevolezza che Rosalia contribuisce a liberare la città dalla peste perché lei – ha detto questa mattina nel suo intervento monsignor Lorefice – aveva l’energia della presenza di Dio nella sua vita. L’energia spirituale che sprigiona Rosalia potenzialmente è l’energia che ogni essere umano ha nel vivere la sua appartenenza alla città perché – ha osservato – io non ho solo diritti ma ho anche doveri. E ho il dovere della responsabilità della città e mi onoro, ci onoriamo del dovere, perché noi siamo non solo ripiegati su noi stessi e oggi è chiaro che questa è la sfida che viene posta a quanti abitiamo la casa comune”. Se ognuno di noi accentua solamente il proprio diritto, solamente il principio della sua libertà e “dimentica la responsabilità e la corresponsabilità, la città umana – ha detto il presule – non si costruisce, regredisce in una nuova Babele, non ci capiamo più. E credo che questo sia uno dei motivi fondamentali come messaggio che vorrà dare il Festino 2024”. Secondo monsignor Lorefice, quella per la patrona di Palermo non è “una festa che ci aliena”, ma una “festa che ci fa camminare con i piedi a terra e avendo lo sguardo verso l’alto, così come faceva Rosalia Sinibaldi, nostra amata patrona. Donna, figura sublime di donna, libera, consapevole dei tempi che viveva, determinata, coraggiosa”. Una “sentinella sul monte – ha sottolineato – vergine eremita, donna che guarda la città dal monte ma alla presenza dell’Altissimo”, con lo sguardo di Dio “come ce lo narra Gesù di Nazareth, pieno di compassione”.

Il cardinale Parolin presiederà il solenne Pontificale

Emozionato e grato, monsignor Lorefice ha citato un estratto del messaggio inviato dal Papa per l’occasione, nel quale Francesco ringrazia “per il dono di così sublime figura di donna e di “apostola”, che non ha esitato ad accogliere le prove della solitudine per amore del suo Signore”. “E’ un ennesimo segno della vicinanza di Papa Francesco alla nostra Chiesa locale e alla nostra città”, ha dichiarato monsignor Lorefice, annunciando che il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin sarà il 15 luglio a Palermo per la Messa Solenne alle 11.00. “Questo – ha continuato l’arcivescovo di Palermo – è un motivo che ci da una grande forza perché insieme possiamo continuare a credere con grande speranza che la vocazione di Palermo è vocazione ad essere capitale di cultura, di rinnovamento, di umanità , di spiritualità, di convivialità. Capitale di un Mediterraneo – ha detto ancora – che vuole costruire su tutte le sponde l’unica via possibile per il bene della casa comune che è la via della pace, della ricchezza, del riconoscimento delle differenze culturali, religiose”.

Le “pesti” di Palermo

Il presule si è soffermato anche sulle “pesti” che affliggono il capoluogo siciliano: disoccupazione, emergenza abitativa, periferie che rischiano di essere sempre più marginalizzate, urbane ed esistenziali, violenza di strada, emergenza massima, un centro storico che soffre, che rischia di essere un grande pub e basta. E ancora le nuove droghe, diffusissime tra i giovani, corruzione, omertà, le conseguenze della siccità. “Non possiamo non essere consapevoli che il quarto centenario, il giubileo, il Festino di quest’anno – ha osservato – accade dentro una complessità della casa comune e della città che abitiamo, la complessità dei tempi. Dobbiamo dirle queste cose, ma noi abbiamo una ricchezza da dare a chi viene a Palermo, non abbiamo solo da offrire convivialità mangerecce. Noi dobbiamo offrire la ricchezza della nostra cultura, compresa quella della nostra spiritualità, compresa quella della contaminazione feconda delle culture diverse e delle religioni diverse che convivono a Palermo”.

L’arcivescovo di Palermo ha poi stigmatizzato le scelte “politiche nazionali e mondiali che innalzano muri e fomentano guerre, insensibilità nei riguardi della mobilità umana che invece è un fenomeno epocale causato da cambiamenti climatici  e dalla crescente povertà, frutto dei numerosi conflitti in atto nel mondo, che non si tratta dunque di una mera emergenza o tantomeno di una invasione e che ha nel Mediterraneo  dove è posta la nostra città, dove è posta la nostra isola, il suo scenario decisivo”. E una riflessione monsignor Lorefice l’ha fatta anche sulla 50.ma Settimana Sociale dei cattolici in Italia che si è svolta nei giorni scorsi a Trieste, conclusa ieri dal Papa, dove si è dibattuto sull'”identità democratica del nostro Paese” e sul contribuito alla costruzione di una democrazia “capace di dare realmente a tutti ciò che necessita per una vita dignitosa”.

Il programma del 400.mo Festino

Alla conferenza stampa per la presentazione del programma del 400.mo Festino in onore di Santa Rosalia hanno partecipato monsignor Filippo Sarullo, parroco della cattedrale di Palermo il sindaco Roberto Lagalla, Giampiero Cannella, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune. Presenti anche Marco Balich, direttore artistico del Festino e il regista Carlos Navarrete Patino, della Balich Wonder Studio.

“Sarà un Festino che i palermitani e i turisti ricorderanno per sempre. Due carri, le loro trasformazioni di colore, l’animazione delle quattro sante, i gruppi folkloristici e la creatività sorprendente del direttore artistico creeranno momenti di intrattenimento e giochi di luce unici nel loro genere – ha detto il sindaco Lagalla – Quest’anno il Festino racconta la speranza che è quella della rinascita, grazie alla partecipazione civica che ci ha accompagnato e sono certo continuerà ad esserci durante questo viaggio dentro il Quattrocentesimo anniversario dal ritrovamento delle spoglie di Santa Rosalia. Porteremo il racconto di Palermo fuori la Sicilia e oltre l’Italia, in linea con una rinnovata identità internazionale di questa quinta città d’Italia”.

Tra gli appuntamenti illustrati da don Filippo Sarullo giovedì 11 luglio l’incontro di fraternità con i rappresentanti delle religioni presso il Palazzo Arcivescovile intitolato ‘L’Arcivescovo apre le porte di casa sua’; l’accoglienza delle reliquie di S. Benedetto il Moro a Porta Nuova, breve processione sino in Cattedrale e collocazione nei pressi dell’altare; la messa presieduta da monsignor Giovanni Accolla, arcivescovo di Messina, Lipari e S. Lucia del Mela, con la presenza della reliquia di S. Eustochia Smeralda Calafato, clarissa.

Venerdì 12 Santa Messa presieduta da monsignor Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa con la presenza della reliquia di S. Lucia.

Sabato 13 Santa Messa presieduta da Monsignor Luigi Renna, arcivescovo di Catania, con la presenza della reliquia del velo di S. Agata.

Domenica 14 i Solenni Vespri Pontificali presieduti da monsignor Lorefice, ai quali partecipano le autorità civili e militari; alle 21 il corteo del carro trionfale.

Lunedì 15 alle 11,00 Solenne S. Messa Pontificale presieduta da S.E.R. il Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, concelebrata da monsignor Lorefice e dai vescovi di Sicilia.