• 28 Aprile 2024 22:43

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Giovedì della III settimana di Pasqua

Letture: At 8,26-40; Sal 65; Gv 6,44-51

Riflessione biblica

“Sta scritto nei profeti: E tutti saranno istruiti da Dio” (Gv 6,44-51). Molti sono i maestri che incontriamo nel cammino della nostra esistenza. Molti sono anche i profeti che ci annunciano i voleri di Dio, ma uno è il Maestro, inviato da Dio per insegnarci la via della salvezza: “Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente ha parlato a noi per mezzo del Figlio. Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente” (Ebr 1,1-3). gesu-300x184 Pane vivoPer questo, noi non vogliamo altro maestro: Gesù è per noi la via che conduce alla verità, la verità che apre alla giustizia, la giustizia che porta all’amore, l’amore che dà la vita. Gesù è la nostra vita: “Il mio vivere è Cristo” (Fil 1,21) e “io vivo nella fede del Figlio di Dio che mi ha amato e ha dato se stesso per me”. In Gesù, scopriamo l’immenso amore di Dio per noi (Gv 3,16); la luce per non camminare nelle tenebre della menzogna e dell’ingiustizia: “Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre” (Gv 12,45); la libertà: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv 8,31-32); ma soprattutto la vita: “Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo” (Gv 6,51). Gesù è sostegno di tutto l’uomo e del suo vivere da figlio di Dio. Esso non è solo pane, ma “carne” di Cristo, “corpo e sangue di lui”, che si è donato per noi, per la nostra salvezza: “Questo è il mio corpo, che è dato per voi; questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi” (Lc 22,19-20). Nutriti da questo mistero di vita e risurrezione, “non viviamo più per noi stessi, ma per colui che è morto e risorto per noi”. Non viviamo più nella legge dell’egoismo, ma secondo il suo comandamento: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi” (Gv 15,12) Così, “nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore” (Rom 14,7-8), che ci assimila a sé con il “pane di vita eterna”.

Lettura esistenziale

pane Pane vivo“Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno” (Gv 6, 51). L’Eucaristia è un convito. Ad un convito si va col cuore gioioso, perché è una festa. Se concepiamo la partecipazione alla Messa come un dovere da assolvere, non ne abbiamo ancora colto il senso. L’eucaristia trasfigura il cristiano e lo rende simile a Cristo. Se questo non succede, dobbiamo chiederci con quali disposizioni d’animo ci accostiamo ad essa: abitudine? Superficialità? Cuore e mente distratti?

Una soluzione per superare l’abitudine è quella di mettere la partecipazione alla S. Messa sul piano dell’incontro con un nostro amico che viene a trovarci. Cosa facciamo di solito? Semplice, quando un amico molto gradito ci viene a trovare, prima di tutto lo accogliamo festosamente. Poi ci affrettiamo ad offrirgli qualcosa. Non pensiamo affatto a chiedergli favori, ma lo ascoltiamo con interesse e gioia, e se abbiamo da chiedergli qualcosa lo facciamo solo alla fine.

eucarestia-300x168 Pane vivoQuesto potrebbe essere il nostro atteggiamento nel partecipare alla celebrazione eucaristica: cominciamo col far festa. Esprimiamo a Cristo tutta la nostra gioia di incontrarlo. Poi offriamogli qualcosa che sappiamo gli farà piacere (per esempio un servizio fatto al fratello più bisognoso, il perdono a chi ci è stato causa di sofferenza, ecc.). Offriamogli il nostro corpo, la volontà, il lavoro, la salute e la malattia, perché ne faccia strumenti del Suo amore. Disponiamoci ad ascoltare con attenzione ciò che vuole dirci. Perché l’ascolto sia fruttuoso occorre che ci prepariamo raccogliendoci nel cuore e facendo silenzio. Infine chiediamo pure qualcosa di cui abbiamo bisogno ma soprattutto chiediamogli la grazia di compiere la Sua volontà.

Se lasciamo agire l’Eucaristia nella nostra vita, essa ci renderà capaci di pensare, parlare, agire, amare come Cristo, sorretti e fortificati dallo Spirito di Gesù.