• 3 Maggio 2024 22:04

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Pasqua di Resurrezione: in cammino sospinti dallo Spirito per scoprire la Luce

Donne al sepolcro, William Adolphe Bouguereau

di Fra Francesco Chillari – «In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque» (Gen 1,1). Come in quel sabato mattina, il sole appena appena apparso; tre donne, Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Salome, si recano al sepolcro, già equipaggiate per onorare il corpo di Gesù con gli oli aromatici che avevano attentamente comprato. I migliori in commercio sicuramente; per il Maestro non si bada a spese. Nessuno di noi bada a spese per le persone che ama.

La terra era informe e deserta; non si distinguevano ancora bene i contorni delle cose; la notte non aveva ancora del tutto tolto le sue tende. Le strade sono ancora deserte. A quell’ora del giorno chi vuoi trovare in giro? Ma l’amore ti fa vegliare! L’amore ti fa svegliare! Chi non ha perso sonno qualche volta per amore? Chi non ha avuto, qualche volta, fretta di svegliarsi per rincorrere un sogno d’amore? Ma adesso è un amore morto, seppellito, freddo. Eppure queste tre donne sono in cammino, si muovono, incerte e dubbiose, traballanti e disorientate. Un misto di sonno, paura, tristezza, angoscia avrà, sicuramente, abitato il cuore di queste tre donne in lutto. Le tenebre ricoprivano l’abisso del loro cuore. Avevano tanto creduto a quel Maestro; avevano anche loro sperato che fosse Lui a liberare Israele e loro stesse; avevano sognato e desiderato e sperato e creduto. Fermamente! E adesso? Solo tenebre che ricoprono l’abisso. Come quella pietra oscura che sbarra l’ingresso del sepolcro. E loro si chiedono: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?».

Ma lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque! Invisibile. Impercettibile. Silenzioso.

Chissà quante volte, caro fratello, cara sorella, anche tu hai sognato e desiderato e sperato e creduto. Fermamente! E adesso? Adesso, forse, anche per te le tenebre ricoprono l’abisso. E ti chiedi: «Chi mi farà rotolare via questa pietra così ostinata dall’ingresso di questo sepolcro così ostinato?».

Ma lo Spirito di Dio aleggia sulle acque! Invisibile. Impercettibile. Silenzioso.

Tanto che finalmente le donne alzano lo sguardo. Uno sguardo abbattuto, deluso, disilluso. Perché, chi non rimarrebbe deluso per un sogno infranto? Chi non si abbatterebbe per un desiderio che sembrava essersi realizzato e che poi, invece, all’improvviso cade in frantumi, come una vetrata rotta con violenza. E tu senti pure il rumore del tuo desiderio che si frantuma e cade a pezzi. Alzano lo sguardo le donne adesso e osservano che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. Che cosa sta succedendo? Com’è possibile? Devo fidarmi? Ma io sono stanco di fidarmi e di vedere sempre la mia speranza delusa, i miei sogni infranti, i miei desideri sgozzati. Quante volte ce lo siamo detti? Meglio, piuttosto, desistere e arrancare. Meglio, piuttosto, la certezza del già conosciuto che il rischio del non conosciuto.

Ma lo Spirito di Dio aleggia sulle acque! Invisibile. Impercettibile. Silenzioso. E guida, gradualmente, i passi delle donne. E guida, gradualmente, i tuoi passi.

Le tre donne entrano nel sepolcro: videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca. Ed ebbero paura. Ti è lecito avere paura, caro fratello, cara sorella. Ti è lecito esprimerla la tua paura. Ma non desistere, non ti fermare, non rimanere sulla soglia del sepolcro. Avanza, come queste donne; avanza, pur timidamente, ma avanza; entra in quel sepolcro che ti fa paura e scandaglia ciò che c’è. Se non conosci ciò che c’è dentro, rischierai di avere paura inutilmente. E poi, abbi fede, ci sarà sempre qualcuno, uomo o Dio che sia, che ti rassicurerà: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”».

Non avere paura! La croce è piantata nella tua vita per essere sradicata. Il Crocifisso che conosci e che è il tuo sogno infranto, la tua fiducia ferita, il tuo desiderio bastonato, il tuo fallimento asfissiante, la tua insicurezza galoppante, la tua incertezza sul futuro opprimente e continua non è l’ultima parola. Corri avanti, con decisione, con lo sguardo innalzato. Adesso puoi fuggire via dal sepolcro, anche nella contraddizione che porti dentro, in quel misto di spavento e di stupore, di incredulità e di fede. E anche se non è ancora il tempo di annunciarla quest’ombra di risurrezione, abbi fede. Arriverà anche questo momento per te, caro fratello, cara sorella. Ti risveglierai, sospinto da quello Spirito di Dio che non ti ha mai lasciato, e griderai: «Sia la luce!»

(Immagine: Donne al sepolcro, William Adolphe Bouguereau)