• 19 Gennaio 2025 11:48

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Pastorale Vocazionale, la diocesi di Cefalù al Convegno Nazionale

di  Gabriele Costanza –  Dal 3 al 5 gennaio 2025 l’Ufficio per la Pastorale Vocazionale della Conferenza Episcopale Italiana ha organizzato a Roma il Convegno Nazionale dal titolo “Credere, sperare, amare”.
Il Convegno richiama da tutta Italia tutti coloro che sono impegnati nelle proprie realtà (Diocesi, Ordini religiosi, Congregazioni…), offrendo così un momento unico per poter fare il punto della propria situazione confrontandosi con le esperienze vissute in altre realtà, fornendo anche l’ispirazione necessaria per ridare slancio alla Pastorale Vocazionale.
Anche la Diocesi di Cefalù è stata presente (don Wilfried Michel Ebode Atangana, don Sandro Orlando, Gabriele Costanza, Suor Alejandra Rivera) insieme a molti altri rappresentanti delle Chiese di Sicilia. I temi proposti dai vari relatori nel corso dei tre giorni hanno suscitato molti spunti di riflessione, permettendo a tutti il confronto e il dialogo.
I temi hanno riguardato tematiche dell’arte religiosa e come essa diventi anche oggi un veicolo per giungere alla fede; il complesso mondo abitato dalle nuove generazioni, educate da genitori iperprotettivi e legate simbioticamente ai social media e alle sfide e alle possibilità che l’intelligenza artificiale apre nel contesto dell’azione pastorale.
Gli interventi dei relatori sono stati arricchiti da video realizzati dall’Ufficio nazionale in modo da narrare a tutti le virtuose iniziative delle Chiese d’Italia da Nord a Sud.
Momento culminante del convegno è stato il pellegrinaggio alla Porta Santa della Basilica di San Pietro, aperta da Papa Francesco il 24 dicembre scorso. Dopo esser giunti a Castel Sant’Angelo e aver oltrepassato Piazza Pia, attraverso Via della Conciliazione dietro la Croce del giubileo abbiamo pregato e cantato per giungere in Basilica. Il pellegrinaggio si è concluso ai piedi del Baldacchino del Bernini, nel cuore pulsante della Cristianità, davanti la tomba del primo degli Apostoli, su cui Cristo costruì la sua Chiesa.
Il convegno è stato anche l’occasione per rincontrare vecchi amici che gli anni e gli impegni avevano fatto perdere di vista o per creare nuovi legami di amicizia con altre chiese d’Italia.
Forse questo è davvero il più grande merito del convegno: non tanto offrire soluzioni facili a problemi pastorali assai difficili, ma ricordare che, nonostante le difficoltà, ogni realtà ecclesiale è chiamata a non perdere l’entusiasmo della testimonianza che ha il suo centro propulsore nel Vangelo di Cristo Gesù.