• 19 Maggio 2024 3:01

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Sabato della I settimana di Quaresima

Letture: Dt 26,16-1; Sal 118; Mt 5,43-48

Riflessione biblica

“Voi siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” . Difficile! Eppure, Gesù ci invita a guardare sempre più in alto: alla perfezione del Padre celeste. In precedenza, aveva detto: “Siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti”. Tale il Padre, tali devono essere i figli: “Noi abbiamo conosciuto e creduto l’amore che Dio ha in noi. Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui” (1Gv 4,16). La nostra fede è sempre un cammino di imitazione di Gesù e in lui del nostro essere “santi come Dio è santo” (Lev 19,2). Infatti, in Gesù il Padre “ci ha scelti per sé, per essere santi e immacolati di fronte a lui nell’amore, predestinandoci a essere per lui figli mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà” (Ef 1,4-5). gesu-16-300x300 Perchè amare i nemici?L’amore rende “ciò che è difficile” possibile: il cristiano per vocazione tende nella fede “allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo” (Ef 4,13). Anzi, “si sforza di correre per conquistarla, perché anche lui è stato conquistato da Cristo Gesù” e nell’amore percorre “la via dell’amore che supera ogni via” (1Cor 12,31; 13,1-13). E l’amore ci fa vivere quella “giustizia superiore”, che deve albergare nel cuore di chi segue Gesù e vuole essere figlio di Dio. In tale prospettiva, “saremo beati, quando ci insulteranno, ci perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di noi” (Mt 5,11) e ci permette di “amare i nemici” ad imitazione del Padre celeste. Di più: “non renderemo a nessuno male per male” (Rom 12,17), “non ci lasceremo vincere dal male, ma vinceremo il male con il bene” (Rom 12,21). Di più, imiteremo Gesù: “Se facendo il bene sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito a Dio. A questo infatti siete stati chiamati, poiché anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme: egli non commise peccato e non si trovò inganno nella sua bocca, oltraggiato non rispondeva con oltraggi, e soffrendo non minacciava vendetta, ma rimetteva la sua causa a colui che giudica con giustizia” (1Pt 2,19-23).

Lettura esistenziale

gesu-300x169 Perchè amare i nemici?“Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli” (Mt 5, 45). Il Vangelo di oggi contiene una delle parole più tipiche, forti e rivoluzionarie della predicazione di Gesù: “Amate i vostri nemici”. Gesù lo pronuncia all’inizio della sua vita pubblica, come un manifesto presentato a tutti, con il quale Egli propone in termini radicali, a chi vuole seguirlo, il suo modello di vita. Ma qual è il senso di questa sua parola? Perché Gesù chiede di amare i propri nemici, cioè un amore che eccede le capacità umane?

In realtà, la proposta di Cristo è impossibile se pensiamo di realizzarla con le nostre forze, ma è realistica se accogliamo l’amore e la misericordia di Dio nella nostra vita e che ne diveniamo a nostra volta elargitori. La violenza e l’ingiustizia che c’è nel mondo si può vincere solo contrapponendo un di più di amore, un di più di bontà. Questo “di più” viene da Dio: è la sua misericordia, che si è fatta carne in Gesù e che sola può “sbilanciare” il mondo dal male verso il bene, a partire da quel piccolo e decisivo “mondo” che è il cuore dell’uomo, che è il nostro cuore.

gesu-300x184 Perchè amare i nemici?Giustamente questa pagina evangelica viene considerata la “magna charta” della nonviolenza cristiana, che consiste nel rispondere al male con il bene (cfr Rm 12,17-21), spezzando in tal modo la catena dell’ingiustizia.

L’amore del nemico costituisce il nucleo della “rivoluzione cristiana“, una rivoluzione non basata su strategie di potere economico, politico o mediatico. La rivoluzione dell’amore, un amore che non poggia in definitiva sulle risorse umane, ma è dono di Dio che si ottiene confidando unicamente e senza riserve sulla sua bontà misericordiosa.