• 24 Giugno 2025 12:30

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Venerdì della VI settimana del Tempo Ordinario

Letture: Gen 11,1-9   Sal 32   Mc 8,34-9,1

Riflessione biblica

“Se qualcuno vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mc 8,34-9,1). Tutto parte da una libera decisione di fede. “Se qualcuno vuole”: Gesù non impone nulla. Ciascuno di noi è libero di seguirlo, ma, detto il proprio “sì”, bisogna con prontezza andare dietro di lui lasciandosi coinvolgere dalla sua avventura d’amore. “Andare dietro a Gesù”: accettare di compiere insieme a lui la volontà di Dio, lasciarsi trasformare dal suo messaggio di verità che ci allontana dal mondo, di vivere secondo una giustizia superiore che ci fa amare tutti gli uomini, persino i nemici, per essere immagine vivente del Padre celeste che fa piovere sui giusti e gli ingiusti (Mt 5,44-45). “Rinneghi se stesso”: non annientare se stesso o, peggio ancora, alienare se stessi, ma rinunciare al nostro individualismo egocentrico, per stabilire un rapporto d’amore con Gesù, porlo al centro del nostro esistere, pensare e agire: egli è il Signore. “Prenda la sua croce”: lasciarci segnare con il Tau (Ez 9,4), segno della nostra appartenenza e dedizione totale e radicale a Dio che ci fa partecipi della sua vita divina e ci rende in grado di percorrere le vie dell’amore. Bisogna vincere la paura di perdere la vita: “Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?”. Sento Paolo: “Tutto io reputo una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero come spazzatura, al fine di guadagnare Cristo” (Fil 3,8). E la vergogna di sentirsi diversi: “Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo”. Per questo, “non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo”

Lettura esistenziale

“Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà” (Mc 8,34s). San Massimo il Confessore osserva che «il segno distintivo del potere del nostro Signore Gesù Cristo è la croce, che egli ha portato sulle spalle». Nel brano evangelico odierno Gesù rivolge a tutti coloro che vogliono seguirlo l’invito a prendere la propria croce. Prendere la croce significa impegnarsi per sconfiggere il peccato che intralcia il nostro cammino verso Dio, accogliere quotidianamente la volontà del Signore, accrescere la fede soprattutto dinanzi ai problemi, alle difficoltà, alla sofferenza. La santa carmelitana Edith Stein ce lo ha testimoniato in un tempo di persecuzione. Scriveva così dal Carmelo di Colonia nel 1938: «Oggi capisco che cosa voglia dire essere sposa del Signore nel segno della croce, benché per intero non lo si comprenderà mai, giacché è un mistero. Più si fa buio intorno a noi e più dobbiamo aprire il cuore alla luce che viene dall’alto». Anche nell’epoca attuale molti sono i cristiani nel mondo che, animati dall’amore per Dio, assumono ogni giorno la croce, sia quella delle prove quotidiane, sia quella procurata dalla barbarie umana, che talvolta richiede il coraggio dell’estremo sacrificio. Il Signore doni a ciascuno di noi di riporre sempre la nostra solida speranza in Lui, certi che, seguendolo portando la nostra croce, giungeremo con Lui alla luce della Risurrezione.