“La Chiesa ragusana e i suoi vescovi”. Questo il titolo di una mostra inaugurata ieri dal vescovo di Ragusa, mons. Giuseppe La Placa, al Museo della cattedrale in occasione del Giubileo per i 75 anni della diocesi siciliana. La mostra si potrà visitare sino al 31 gennaio. Il presule ha ricordato, durante l’inaugurazione, le celebrazioni del Giubileo e sottolineato come attraverso le figure dei vescovi che hanno servito la Chiesa di Ragusa o che la Chiesa di Ragusa ha donato alla Chiesa universale si possa “cogliere la ricchezza dei doni che il Signore ha riservato a questa terra”. È stato don Giuseppe Antoci, direttore dell’Archivio diocesano e dell’Ufficio diocesano per i Beni culturali, a illustrare la ricchezza e l’importanza dell’esposizione che consente, attraverso le figure dei Pastori, di ricostruire e rileggere anche il tessuto sociale, culturale, storico, economico, religioso e artistico di Ragusa attraverso il trascorrere del tempo.
La mostra è suddivisa in due sezioni: una dedicata ai vescovi che si sono succeduti alla guida della diocesi di Ragusa dal 1950 (Ettore Baranzini, Francesco Pennisi, Angelo Rizzo, Paolo Urso, Carmelo Cuttitta) e una sui vescovi originari dei comuni di questa diocesi e chiamati ad esercitare il ministero episcopale alla guida di altre Chiese (Ascenzio Gurrieri, Ferdinando Ricca, Carmelo Canzonieri, Giovanni Jacono, Sebastiano Rosso, Carmelo Ferraro, Mario Russotto, Giambattista Diquattro). Foto, pannelli, documenti, oggetti di arte sacra arricchiscono il percorso pensato dal Museo della Cattedrale, dalla Biblioteca diocesana “Monsignor Francesco Pennisi”, dall’Archivio diocesano e dall’Ufficio diocesano Comunicazioni sociali e curato da don Giuseppe Antoci e Domitilla Occhipinti. Di grande importanza storica e artistica – fa notare la diocesi – alcune delle testimonianze esposte. Spiccano il pastorale realizzato nel 1955 da Duilio Cambellotti per mons. Francesco Pennisi; il piviale indossato dallo stesso presule al Concilio Vaticano II; l’ostensorio realizzato da Arturo Di Natale in occasione del primo e sinora unico Congresso eucaristico diocesano che si tenne nel 1961; i quaderni e i manoscritti (anche delle sue commedie) di mons. Francesco Pennisi; il pastorale del venerabile mons. Giovanni Jacono, le pergamene con le bolle pontificie di nomina dei Vescovi, la corrispondenza autografa tra mons. Angelo Rizzo e Madre Teresa di Calcutta, un inginocchiatoio e una statuetta di San Giovanni appartenuti a mons. Ferdinando Ricca e messi a disposizione dalla Basilica di San Giovanni Battista di Vittoria, un calice appartenuto a mons. Sebastiano Rosso e donato alla Chiesa Madre di Chiaramonte Gulfi, la casula dell’ordinazione di mons. Carmelo Ferraro e dell’entrata in diocesi di mons. Carmelo Cuttitta.
Tra le figure forse meno note che la mostra consente di riportare alla ribalta vi è sicuramente quella di mons. Ascenzio Gurrieri, ragusano, primo parroco di San Giovanni Battista, nominato vescovo nel 1635 da Urbano VIII e del quale sono esposti, tra l’altro, una pergamena del protonotaro apostolico relativa alla sua nomina, un pontificale del 1590 donato dal vescovo alla parrocchia di San Giovanni e altri documenti d’epoca.