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Rogazionisti in festa, padre Marrazzo dichiarato venerabile da Papa Francesco

Diilsycomoro

Nov 8, 2023

La città di Messina e la famiglia rogazionista è in festa: padre Giuseppe Marrazzo è stato dichiarato venerabile. Un evento che si aspettava da tempo vista la grande devozione per il religioso figlio di Sant’Annibale che ha fatto della sua vita e della vocazione un dono incondizionato per quanti – penitenti, ammalati, poveri – accorrevano da lui in cerca di un conforto umano e spirituale.

A dare la notizia direttamente da Roma – dove si trova per il convegno internazionale dei rettori dei santuari di tutto il mondo – padre Mario Magro, presidente del collegamento nazionale dei santuari e rettore della basilica messinese di Sant’Antonio. La dichiarazione di venerabilità, a quasi 31 anni dalla morte avvenuta il 30 novembre 1992, fa sapere il postulatore della causa padre Agostino Zamperini, giunge a seguito del riconoscimento delle virtù eroiche di padre Marrazzo contenute nella cosiddetta “positio” che documenta il carisma del religioso e l’impegno di “una vita incentrata su Cristo cercato nei poveri, negli infermi e nei detenuti”, come si legge nella relazione redatta dalla commissione teologica e successivamente consegnata alla Congregazione per le cause dei santi guidata dal prefetto, il cardinale Marcello Semeraro “Padre Marrazzo, col suo esempio di vita umile e silenziosa, è sempre presente nel cuore dei messinesi – ha detto padre Magro – auspicando che presto possa essere ascritto nel novero dei beati e i santi”.

Era stata sua la proposta, nel 2002, di avviare l’iter di canonizzazione del confratello, nato a San Vito dei Normanni in provincia di Brindisi il 5 maggio 1917, con la raccolta di oltre 10mila firme. E per molti padre Giuseppe Marrazzo, “u patruzzu” come lo chiamavano i devoti che ogni giorno andavano a trovarlo nel suo confessionale nella basilica di via Santa Cecilia perché piccolo di statura ma grande di cuore, è già santo, lo era in vita. La santità di chi è stato straordinariamente e semplicemente sacerdote.

(fonte Gazzetta del Sud – Rachele Gerace)