• 3 Maggio 2024 17:09

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Giovedì dopo le Ceneri

Letture: Dt 30,15-20; Sal 1; Lc 9,22-25

Riflessione biblica

“Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”. Ciò che mi colpisce è la stretta unione tra l’annuncio di Gesù riguardo alla sua passione: “Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno” (Lc 9,22) e l’invito alla sequela che Gesù propone a noi suoi discepoli. croce-300x167 Scegliere: seguire!L’annuncio della passione, morte e risurrezione è il modello, a cui il discepolo “deve” guardare per compiere con Gesù la volontà di Dio. E Gesù ha compiuto con decisione e in piena conformità alla volontà di Dio il misterioso disegno di salvezza del Padre: “Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono” (Ebr 5,8-9). Dietro l’esempio di Gesù, dobbiamo imparare l’obbedienza a Dio e accettare la volontà di Dio anche quando la sofferenza si fa sentire nel nostro vivere quotidiano. “Se qualcuno”: l’invito di Gesù è universale, è rivolto ad ogni uomo o donna che ha trovato in Gesù il senso della propria esistenza e vuole condividere con lui la sua esperienza di morte e risurrezione . “Vuol venire dietro a me”: non consiste solo nel seguire il suo insegnamento evangelico, ma soprattutto accettando di essere crocifissi e morire con lui: “Portiamo sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Sempre infatti, noi veniamo consegnati alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale” (2Cor 4,10-11). Con tale spirito interiore dobbiamo “rinnegare noi stessi”, compiendo il nostro Esodo personale dal peccato alla grazia: “Liberati dal peccato e fatti servi di Dio, raccogliete il frutto per la vostra santificazione e come traguardo avete la vita eterna” (Rom 6,22). E “prendiamo ogni giorno la croce”: audace esperienza di amore, condivisione di dolore e di gioia, impegno totale di collaborazione con Gesù all’interno della nostra vita quotidiana. Noi siamo imitatori di Gesù, seguaci di Gesù che vogliono camminare con lui, vivere in lui, soffrire per lui. Egli è la nostra vita e la croce il segno salvifico della nostra appartenenza a lui.

Lettura esistenziale

gesu-300x216 Scegliere: seguire!“Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce, ogni giorno e mi segua” (Lc 9, 23). Questo invito a prendere la propria croce quotidiana per seguire Cristo, è oggi rivolto anche a noi. È la legge esigente della sequela.

La tentazione è quella di voler seguire un Cristo senza croce, anzi, di insegnare a Dio la strada giusta; come fece Pietro: “No, no Signore, questo non ti accadrà mai” (cfr Mt 16, 22). Ma Gesù ci ricorda che la sua via è la via dell’amore, e non c’è vero amore senza il sacrificio di sé. Siamo chiamati a non lasciarci assorbire dalla mentalità di questo mondo, ma ad essere sempre più consapevoli della necessità e della fatica per noi cristiani di camminare contro-corrente e in salita.

Gesù completa la sua proposta con parole che esprimono una grande sapienza sempre valida, perché sfidano la mentalità e i comportamenti egocentrici. Egli esorta: “Chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà” (v. 24). In questo paradosso è contenuta la regola d’oro che Dio ha inscritto nella natura umana creata in Cristo: la regola che solo l’amore dà senso e felicità alla vita.

Spendere i propri talenti, le proprie energie e il proprio tempo solo per salvare, custodire e realizzare sé stessi, conduce in realtà a perdersi, ossia a un’esistenza triste e sterile. Se invece viviamo per il Signore e impostiamo la nostra vita sull’amore, come ha fatto Gesù: potremo assaporare la gioia autentica, e la nostra vita non sarà sterile ma feconda.