• 3 Maggio 2024 9:51

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Martedì della XVI settimana del Tempo Ordinario

Letture: Mi 7,14-15.18-20; Sal 84; Mt 12,46-50

Riflessione biblica

“Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre” (Mt 12,46-50). Gesù sa bene che Maria è sua madre, riconosce i suoi parenti; non intende rinnegare i suoi legami naturali. gesu-19-300x200 Stato di famigliaPerò, in vista della predicazione del regno di Dio. ha detto con forza: “Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me” (Mt 10,37). In tale affermazione, c’è una radicalità che sorprende, ma allo stesso tempo ci guida alla comprensione e ci aiuta a stabili-re una giusta scala di valori. Gli affetti familiari più stretti non sono aboliti, ma acquistano una dimensione diversa, vanno purificati e resi più autentici. Essi devono essere vissuti in vista del Regno di Dio, cioè del compimento della volontà di Dio, del suo progetto di amore verso tutti li uomini. “Chi è mia madre?”: nessuno può pensare che Gesù non riconosca Maria come sua madre: “Scese con loro (Maria e Giuseppe) e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso”. E sotto la sua guida “Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini” (Lc 2,51-52). Ella aderì con tutta se stessa al piano di salvezza di Dio: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola” (Lc 1,38). E Dio compì in lei le meraviglie del suo amore misericordioso: “Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono” (Lc 1,49-50). “Chi sono i miei fratelli?”: e indicò i suoi discepoli, ai quali disse: “In verità io vi dico, non c’è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o figli per il regno di Dio, che non riceva molto di più nel tempo presente e la vita eterna nel tempo che verrà” (Lc 18,29-30). Il criterio che stabilisce “la famiglia di Gesù” non è quello fisico generazionale, ma quello spirituale che stabilisce una profonda sintonia tra noi e Gesù: fare la volontà del Padre che è nei cieli. Come è scritto: “Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli” (Mt 7,21). I nostri legami con Gesù non sono determinati dalla parentale naturale, ma da quella secondo lo Spirito: “Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene” (Rom 8,9). Nello Spirito, diveniamo famiglia di Dio: figli nel Figlio. Per questo, condividiamo lo stesso progetto di Gesù: “Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera” (Gv 4,34).

Lettura esistenziale

gesu-6-300x200 Stato di famiglia“Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre” (Mt 12, 50). Queste parole di Gesù colmano di stupore il mio cuore, anzi mi fanno proprio venire le vertigini se considero che il titolo di “Madre di Dio” la Chiesa lo riserva alla Vergine Maria nel cui grembo, in modo unico ed esclusivo, il Verbo si è fatto carne. Maria è il canale privilegiato attraverso il quale Dio è venuto ad abitare in mezzo a noi (cfr Gv 1,14). Ella ha offerto la propria carne, ha messo tutta se stessa a disposizione della volontà di Dio, diventando «luogo» della sua presenza, «luogo» in cui dimora il Figlio di Dio. Eppure Gesù non esita a dire che sua Madre è chiunque fa la volontà di Dio e dunque in primo luogo lo è Maria, che in modo perfetto ha compiuto la volontà del Padre, ma lo sei anche tu e lo sono anch’io se, ogni giorno, cerchiamo di compiere la volontà di Dio, pur se talvolta con la fatica e la lotta legate alla nostra fragilità umana.

In una delle Lettere rivolte alla sua consorella S. Agnese di Praga, Chiara d’Assisi le scrive che, seguendo le orme della Santissima Madre di Dio, anch’ella può portare spiritualmente Cristo nel proprio cuore e contenere in sé Colui che i cieli stessi non possono contenere e ciò in virtù dell’amore. L’amore infatti sempre rende generativi. Ma come per Maria, Dio domanda il nostro «sì», chiede che la sua creatura gli risponda con piena libertà.

Dio chiede la libera adesione di Maria per diventare uomo. Certo, il «sì» della Vergine è frutto della Grazia divina. Ma la grazia non elimina la libertà, al contrario, la crea e la sostiene. La fede non toglie nulla alla creatura umana, ma ne permette la piena e definitiva realizzazione.