• 15 Maggio 2024 16:37

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Suor Cristiana Scandura

Giovedì della II settimana del Tempo Ordinario 

Letture: 1Sam 18,6-9; 19,1-7; Sal 55; Mc 3,7-12

“Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, per ché non lo schiacciassero” (Mc 3 9). Il Vangelo odierno ci mostra come per Gesù sia impossibile ritirarsi con tranquillità perché è sempre assediato da una folla che lo cerca. L’attrattiva che Egli esercita sul cuore dell’uomo è incontenibile e non si può soffocare. Davanti alla Sua Persona, non si può rimanere indifferenti. Tuttavia, Egli, pur essendo il Signore di tutti, non si impone alla nostra vita, ma si fa mendicante del nostro amore: “Ecco, io sto alla porta e busso, se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” (Ap 3, 20). Egli rispetta le nostre scelte, siano esse di accoglienza o di rifiuto.

La vita spirituale consiste nell’accogliere Gesù “sulla nostra barca”, cioè accoglierlo nella nostra vita, nel nostro tempo, nei nostri pensieri, nel nostro cuore, nella nostra storia. L’incontro con Cristo è un incontro che cambia la vita, non però nel senso che Egli ci risolve i problemi o ci toglie le croci, ma nel senso che ci dona una possibilità nuova, che è quella di portarle insieme a Lui. Diventiamo discepoli di Cristo quando gli facciamo spazio nella nostra esistenza e lasciamo che sia Lui a prendere il timone della nostra barca.