La Festa di Tutti i Santi della Famiglia Francescana cade nel giorno dell’approvazione, da parte di Onorio III, della Regola bollata dell’Ordine. “I suoi figli Santi – si legge nel Messale serafico – del primo, secondo e terzo Ordine, appartengono ad ogni condizione sociale e ad ogni popolo. Ci sono martiri, dottori, sacerdoti, fratelli religiosi, laici, vergini, sante donne… Una moltitudine immensa radunata intorno al grande Poverello, «recante il segno del Dio vivo»”.
Tante donne e tanti uomini hanno condiviso e vissuto il progetto di Francesco accogliendo Dio senza riserve, osservando il Vangelo in obbedienza, senza nulla di proprio e in castità, diventando persone capaci di amare il prossimo con generosità.
Scrive San Bonaventura nella sua “Apologia pauperum”, dopo una breve spiegazione delle Beatitudini:
“[…] Francesco, patriarca dei poveri, che all’inizio della sua Regola propone i tre capisaldi della vita religiosa: «La Regola dei Frati Minori consiste nel mettere in pratica il Santo Vangelo di Gesù Cristo, vivendo nell’obbedienza, nella povertà e nella castità». E in seguito raccomanda altre tre cose, che integrano e in certo modo completano le precedenti: «Riflettano i frati che devono desiderare più di ogni altra cosa di possedere lo spirito del Signore e di agire secondo la sua santa volontà; che devono saper pregare Dio con cuore puro e possedere l’umiltà e la pazienza nelle tribolazioni e nelle malattie; che devono avere una predilezione speciale per quanti ci perseguitano, ci disprezzano e ci insultano».
Con questo ammonimento Francesco propone in primo luogo l’elevazione di tutto l’agire in Dio; poi raccomanda l’accettazione gioiosa di tutte le tribolazioni e la carità fattiva e squisita verso il prossimo.
In tal modo l’uomo perfetto con i tre voti è crocifisso al mondo, e con le tre successive raccomandazioni è reso conforme a Dio, in modo che con le sei ali serafiche si distacchi per sempre dalle cose di questo mondo e penetri nelle divine.
Fu cosa degna che Cristo, nella apparizione serafica, imprimesse le sue stimmate, come sigillo di conferma e di autenticità, nelle carni sacre di questo Poverello, che osservò e insegnò nella forma più genuina la perfezione evangelica, affinché, nella pericolosa caligine degli ultimi tempi, ci sia offerto un chiaro segno che illumini il cammino della perfezione. A condizione però che impariamo a non desiderare ciò che dà onore e prestigio, ma a prediligere le cose umili e nascoste”.
In virtù del nostro battesimo siamo tutti chiamati alla santità, come ci ricorda Papa Francesco nella sua Esortazione Apostolica “Gaudete et Exsultate”; sulle orme di Francesco, Chiara e di tutti i Santi francescani, lasciamo che lo Spirito Santo ci guidi nel nostro tempo e trasformi tutto ciò che sembra ordinario, se non addirittura da scartare, in qualcosa di straordinario e prezioso agli occhi di Dio e del prossimo.
Buona Festa a tutti!