• 3 Maggio 2024 17:58

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

San Giovanni Crisostomo

Letture: 1Cor 12,12-14.27-31; Sal 99; Lc 7,11-17

Riflessione biblica

“Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: Un grande profeta è sorto tra noi, Dio ha visitato il suo popolo” (Lc 7,11-17). Gesù ebbe compassione e compie il miracolo: risuscita il figlio di una madre vedova, il tesoro unico della sua vita, già provata dalla disgrazia. Due elementi di riflessione per la nostra vita spirituale. “Il Signore ne sentì compassione”: c’è in quest’espressione dell’umano e del divino.Gesu-300x239 Un incontro che da vita Umano: si commuove dinanzi al dolore, non è insensibile e apatico, ma egli è l’inviato di Dio che deve manifestarci la tenerezza di Dio per tutti coloro che soffrono e manifestare l’empatia divina a favore di tutti gli uomini: “Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori” (Is 53,4). Divino: il suo piano di salvezza per gli umili ci ha donato Gesù: “Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall’alto, per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte, e dirigere i nostri passi sulla via della pace” (Lc 1,78-79). In quel momento, i presenti fecero l’esperienza della benevolenza di Dio, che manifestava loro per mezzo di Gesù operatore di prodigi in nome di Dio. “E tutti furono presi da timore e glorificavano Dio”: la reazione è “di timore”, non paura ma quel sentimento di riverenza per ciò che Gesù compie con potenza divina, che risuscita persino un morto. E il cuore si riempie di gioia per la sua benefica presenza“Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore? Il Signore è difesa della mia vita di chi avrò paura?” (Sal 27,1). Tale sentimento suscita la lode a Dio: L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché grandi cose ha fatto l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono” (Lc 1,46-47.49-50). Timore e lode, un binomio che ci fa essere in comunione con Gesù e proclamare: Un grande profeta è sorto tra noi, Dio ha visitato il suo popolo” (Lc 7,16). E lodarlo con le parole di Zaccaria: Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi un Salvatore potente nella casa di Davide, suo servo, come aveva detto per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo” (Lc 1,68-71). 

Lettura esistenziale

gesu-300x225 Un incontro che da vita“Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: ‹‹Non piangere!››” (Lc 7, 13). Il Vangelo di oggi ci racconta che mentre Gesù è in cammino con i suoi discepoli, si imbatte in un corteo funebre. Una folla piangente accompagna un giovane alla sepoltura; in mezzo ad essa il dolore contraddistingue la madre del defunto e Gesù al vederla si commuove. Ambrogio vede in questa donna la figura della Chiesa che piange i suoi figli peccatori, morti e perduti per il peccato. Cristo restituisce il peccatore al seno della madre-Chiesa afflitta e alla gioia dei fratelli. È la prima volta che l’evangelista Luca chiama Gesù “il Signore”. Lo farà solo in situazioni particolarmente solenni. Che Gesù sia il Signore è la premessa di ciò che accade. Questo Signore viene descritto in modo molto concreto, mediante le azioni di camminare, farsi vicino, vedere, commuoversi, toccare, parlare.

Gesù che vede, si commuove e si fa vicino richiama il buon samaritano e il Padre del figlio prodigo. È la vera immagine del Dio misericordioso, preso da passione e compassione per l’uomo. Il miracolo della risurrezione che segue non è né sperato, né chiesto, né atteso. È pura iniziativa del Signore. Scaturisce dalla sua commozione. Le sue viscere di misericordia lo portano a patire insieme con noi la nostra stessa pena, a condividere con noi quel male nel quale ci sentiamo particolarmente soli.

Nella prova Dio è con noi, soffre insieme a noi, ma è anche l’Unico che ci consola in maniera efficace,  se riconosciamo e accogliamo la sua visita, Egli cambierà “il nostro lamento in danza e la nostra veste di sacco in abito di gioia” (cfr Sal 30, 12).