• 2 Maggio 2024 7:02

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Venerdì della III settimana del Tempo Ordinario

Letture: Eb 10,32-39; Sal 36; Mc 4,26-34

Riflessione biblica

“Il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa” (Mc 4,26-34). Il seme è uno: il Regno di Dio, che è stato seminato nel nostro cuore. A noi tocca di lasciarlo operare, senza porre resistenza, ma con docilità alla sua azione di grazia far sì che “Gesù cresca e noi diminuiamo” (Gv 3,30). gesu-seme-parola-300x199 Un piccolo seme, una grande forzaLo dobbiamo lasciar crescere mediante la fede in Gesù: siamo sempre preoccupati nel “fare”, pieni di ansie e timori per le nostre fragilità e incoerenze, mentre l’unica via da seguire è quella di affidarci totalmente a lui. La nostra crescita “non dipende dalla volontà né dagli sforzi dell’uomo, ma da Dio che ha misericordia” (Rom 9,16). Non sono i nostri sforzi che ci fanno crescere: noi collaboriamo con Dio, ma è lui che ci fa crescere (1Cor 3,6). Allora dobbiamo essere inerti? Non sia mai! Dobbiamo essere efficienti nello Spirito: in una fiducia senza limiti, nella docilità all’azione di grazia che lo Spirito produce i noi, in una pazienza che non si rassegna, ma guarda verso la meta. Pazienza perseverante: virtù estremamente necessaria nella vita spirituale; virtù attiva che ci fa progredire nel bene nonostante le nostre incoerenze e le nostre fragilità. Non con un’inquieta attività personale si progredisce, ma con l’umile accettazione della volontà di Dio e dei tempi della grazia. Fiducia senza limiti: “So che, secondo la mia ardente attesa e la speranza, in nulla rimarrò deluso; anzi nella piena fiducia che, come sempre, Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia che io viva sia che io muoia” (Fil 1,20). ). In ogni caso, per crescere in frumento di Dio, rimaniamo sempre sintonizzati con lo Spirito, in modo che esso faccia nascere in noi la vita nuova, il Regno di Dio, regno di pace, di amore e di santità.

Lettura esistenziale

gesu-seme-266x300 Un piccolo seme, una grande forza“Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? Esso è come un granellino di senapa»” (Mc 4, 30s). Nella seconda delle due parabole riportate nel vangelo odierno, Gesù utilizza l’immagine del granello di senape, considerato il più piccolo di tutti i semi, per descrivere il Regno di Dio. Pur così minuto, però, esso è pieno di vita, dal suo spezzarsi nasce un germoglio capace di rompere il terreno, di uscire alla luce del sole e di crescere fino a diventare «più grande di tutte le piante dell’orto» (cfr Mc 4, 32): la debolezza è la forza del seme, lo spezzarsi è la sua potenza. E così è il Regno di Dio: una realtà umanamente piccola, composta da chi è povero nel cuore, da chi non confida nella propria forza, ma in quella dell’amore di Dio, da chi non è importante agli occhi del mondo; eppure proprio attraverso questi strumenti umili irrompe la forza di Cristo e trasforma ciò che è apparentemente insignificante. L’immagine del seme è particolarmente cara a Gesù, perché esprime bene il mistero del Regno di Dio. Nelle parabole di oggi esso rappresenta una «crescita» e un «contrasto»: la crescita che avviene grazie a un dinamismo insito nel seme stesso e il contrasto che esiste tra la piccolezza del seme e la grandezza di ciò che produce. Il messaggio è chiaro: il Regno di Dio, anche se esige la nostra collaborazione, è innanzitutto dono del Signore, grazia che precede l’uomo e le sue opere. La nostra piccola forza, apparentemente impotente dinanzi ai problemi del mondo, se immessa in quella di Dio non teme ostacoli, perché certa è la vittoria del Signore. È il miracolo dell’amore di Dio, che fa germogliare e fa crescere ogni seme di bene sparso sulla terra. E l’esperienza di questo miracolo d’amore ci fa essere ottimisti, nonostante le difficoltà, le sofferenze e il male che incontriamo. Il seme germoglia e cresce, perché lo fa crescere l’amore di Dio.