• 23 Giugno 2025 23:33

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Martedì della VI settimana di Pasqua

Letture: At 16,22-34   Sal 137   Gv 16,5-11

Riflessione biblica

Dice Gesù: “È bene per voi che io me ne vada, … altrimenti non verrà a voi il Paraclito” (Gv 16,5-11). gesu-300x225 Una sparizione che non abbandonaLa partenza di Gesù crea in noi le condizioni necessarie per nascere e crescere nella vita secondo lo Spirito. Non c’è più la presenza fisica di Gesù; ma egli è presente nel cuore e nella vita di ogni credente. Egli è presente e opera mediante il suo Spirito: “In questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha donato il suo Spirito” (1Gv 4,13). Non siamo soli: “il Paraclito, lo Spirito della verità, è in noi e tra noi, ci guiderà a tutta la verità e ci annuncerà le cose future” (Gv 16,13). Lo Spirito ci indica “dove” dobbiamo guardare e cercare Gesù: “Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, assiso alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra” (Col 3,1-2). Ci guida a Gesù, pienezza di verità e vita eterna: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Gv 14,6). Ci istruisce con la parola di Gesù, parola di verità e di vita eterna, “parole che sono spirito e vita” (Gv 6,63). Ci alimenta con il corpo e sangue di Cristo: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me” (Gv 6,56-57). Ci stabilisce nella pace e ci rende sicuri nel cammino verso la meta del nostro futuro: “In questo l’amore raggiunge tra noi la sua perfezione: che abbiamo fiducia nel giorno del giudizio, perché come è lui, così siamo anche noi, in questo mondo” (1Gv 4,17). E saremo con lui nella sua gloria: “Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo” (Gv 17,24).

Lettura esistenziale

spirito-santo-300x282 Una sparizione che non abbandona«Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò» (Gv 16,7). Nei pochi versetti del Vangelo odierno emerge l’umiltà di Gesù, che non pretende di aver detto tutto, di avere l’ultima parola su tutto, ma parla della nostra storia con Dio con solo verbi al futuro: lo Spirito verrà, annuncerà, guiderà, parlerà. Un senso di vitalità, di energia, di spazi aperti! Lo Spirito come una corrente che trascina la storia verso il futuro, apre sentieri, fa avanzare. Pregarlo è come affacciarsi al balcone del futuro. Che è la terra fertile e incolta della speranza. Lo Spirito provoca come un cortocircuito nella storia e nel tempo: ci riporta al cuore, accende in noi, come una pietra focaia che alleva scintille, la bellezza di allora, di gesti e parole di quei tre anni di Galilea. Abbiamo bisogno dello Spirito, ne ha bisogno questo nostro mondo stagnante, senza slanci. Questa Chiesa che fatica a sognare. Lo Spirito con i suoi doni dà a ogni cristiano una genialità che gli è propria. E l’umanità ha bisogno estremo di discepoli geniali. Abbiamo bisogno cioè che ciascuno creda al proprio dono, alla propria unicità, e così possa tenere alta la vita con l’inventiva, il coraggio, la creatività, che sono doni della Spirito. Allora non mancherà mai il vento al mio veliero, o a quella piccola vela che freme alta sul vuoto del mare (Ermes Ronchi).