• 29 Aprile 2024 7:07

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Lunedì dell’VIII settimana del Tempo Ordinario

Letture: 1Pt 1,3-9; Sal 110; Mc 10,17- 27

Riflessione biblica

“Maestro buono, cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?” (Mc 10.17-27). A prima vista, questo “tale” sembra ben intenzionato: cerca la perfezione del vivere secondo Dio. Impressionò bene anche Gesù, tanto che l’evangelista annota: “Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò” (Mc 10,21). Eppure, il parlare di questo “giovane ricco” (Mt 19,23) è indicativo. Non chiede “che cosa fare per entrare nel Regno dei cieli”, ma chiede: “cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?”. Il suo desiderio non era quello di avanzare nella perfezione, ma di accrescere la propria ricchezza personale: “avere in eredità la vita eterna” (Mc 10,17). Non desidera “essere afferrato dal Regno di Dio”, ma di “ereditare”, cioè entrare in possesso del Regno di Dio”.gesu-2-300x175 Uno sguardo che cambia la vita Egli cerca una via speciale per arrivare a tale possesso. Per questo, si rivolge a Gesù come al “Maestro buono”,l’esperto” che con la sua perizia gli sappia indicare la via più idonea per arrivare a quel possesso, a cui lui aspira. Gesù comprese bene le sue parole e rispose secondo la più genuina tradizione giudaica: “Fonte della sapienza è la parola di Dio nei cieli, le sue vie sono i comandamenti eterni” (Sir 1,5). Di più: “Rifletti sui precetti del Signore, medita sempre sui suoi comandamenti; egli renderà saldo il tuo cuore, e la sapienza che desideri ti sarà data” (Sir 6,37). Da notare un particolare: Gesù non ripropone tutto il decalogo, ma solo i comandamenti dell’amore del prossimo. Infatti, “tutta la Legge trova la sua pienezza in un solo precetto: Amerai il tuo prossimo come te stesso” (Gal 5,14). Ma, per Gesù, l’esigenza fondamentale e determinante “per avere in eredità la vita eterna?” è un’altra: “Va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi!” (Mc 10,21). Questa seria di imperativi: “va’, vendi, dallo ai poveri, vieni e seguimi” ha un solo scopo: tagliare i ponti con il passato e seguire Gesù come “la via, che conduce alla verità e alla vita” (Gv 14,6). Non si rinuncia alle ricchezze solo per divenire “perfetti” o per un più efficace cammino spirituale, ma per entrare in comunione con Gesù: egli è “colui che dà origine alla fede e la porta a compimento” (Ebr 12,2).

Lettura esistenziale

Gesu-300x133 Uno sguardo che cambia la vita“Allora Gesù, fissò lo sguardo su di lui e lo amò” (Mc 10, 21). Questo racconto esprime in maniera efficace la grande attenzione di Gesù verso le attese, le speranze, le aspirazioni, di ciascun uomo e mostra quanto sia grande il suo desiderio di incontrarci personalmente e di aprire un dialogo con ciascuno di noi. Cristo, infatti, interrompe il suo cammino per rispondere alla domanda del suo interlocutore, manifestando piena disponibilità verso quel giovane, che è mosso da un ardente desiderio di parlare con il “Maestro buono”, per imparare da Lui a percorrere la strada della vita.

San Marco sottolinea come “Gesù fissò lo sguardo su di lui e lo amò” (cfr Mc 10,21). Nello sguardo del Signore c’è il cuore di questo specialissimo incontro e di tutta l’esperienza cristiana. Infatti il cristianesimo non è principalmente una morale, ma esperienza di Gesù Cristo, che ci ama personalmente, giovani o vecchi, poveri o ricchi; ci ama anche quando gli voltiamo le spalle.

crocifisso-300x200 Uno sguardo che cambia la vitaPossa ogni cristiano sperimentare uno sguardo così pieno d’amore. Un amore, manifestatosi sulla Croce in maniera piena e totale. La consapevolezza che il Padre ci ha da sempre amati nel suo Figlio, che il Cristo ama ognuno e sempre, diventa un fermo punto di sostegno per tutta la nostra esistenza e ci permette di superare tutte le prove.

In questo amore si trova la sorgente di tutta la vita cristiana e la ragione fondamentale dell’evangelizzazione: se abbiamo veramente incontrato Gesù, non possiamo fare a meno di testimoniarlo a coloro che non hanno ancora incrociato il suo sguardo.