• 6 Maggio 2024 20:01

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Verità giustizia amore e santità: nemici del mondo

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Sabato della V settimana di Pasqua

Letture: At 16,1-10; Sal 99; Gv 15,18-21

Riflessione biblica

“Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me” (Gv 15,18-21). Affermazione impietosa, ma logica! Non si può essere amici di tutti: non si può essere amici di Gesù, che predica verità, giustizia, amore e santità, e amici del mondo, che vive nella menzogna, pratica l’ingiustizia, incita all’odio e alla violenza, scatena guerre insulse e distruttive di uomini e cose, esalta la malvagità e la durezza di cuore (Rom 1,28-32). gesu-15-300x225 Verità giustizia amore e santità: nemici del mondoNiente paura o recriminazioni. Dobbiamo, invece, prendere sul serio la parola di Gesù: “Poiché non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia” (Gv 15,19). Di più: “Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi” (Gv 15,20). Il nostro mondo occidentale, guidato dalla “ragione illuminista”, non pratica la persecuzione fisica, come può avvenire nei paesi musulmani, ma cerca di mettere da parte il Vangelo di Cristo con l’indifferenza e l’emarginazione. Gesù ci invita a seguirlo per la via della Croce, ma il mondo non solo toglie la croce dagli edifici, ma cerca di far scomparire la presenza di Cristo e dei cristiani con leggi discriminatorie contro il pensiero cristiano, negando le radici cristiane dell’Europa e dell’America. Niente paura! Anzi, Gesù dice: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate: grande è la vostra ricompensa nei cieli” (Mt 5,11-12). Ma non solo il mondo ci perseguita, ma anche nella famiglia spesso ci sono litigi, disprezzo e discriminazioni per chi vuole vivere secondo il Vangelo di Gesù: “nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa” (Mt 10,36). Nonostante ciò, non dobbiamo odiare il mondo, ma testimoniare al mondo l’amore di Dio, la sua verità, la sua santità, “rivestendoci di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, e soprattutto di carità, che è legame di perfezione” (Col 3,12-14). Non dobbiamo nutrire sentimenti avversi al mondo, ma neppure conformarci ad esso: Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare (dallo Spirito di Gesù) rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rom 12,2). Continuiamo ad annunciare Gesù, luce del mondo: “Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12).

Lettura esistenziale

Gesu-4-300x167 Verità giustizia amore e santità: nemici del mondo“Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiate me” (Gv 15, 18). C’è un’altra Parola che fa eco a questa: “Guai a voi, quando tutti gli uomini diranno bene di voi” (Lc 6, 26). Per cui se c’è almeno una persona a cui non andiamo a genio, possiamo stare tranquilli, se invece riceviamo ammirazione da tutte le parti (cosa comunque un po’ difficile) abbiamo da temere. La logica evangelica è esattamente opposta a quella del mondo, ecco perché è impossibile che un cristiano non riceva alcuna persecuzione.

Un giorno S. Teresa d’Avila, parlando a Gesù di una persona che aveva molte croci, tribolazioni e persecuzioni, si sentì rispondere dal Signore: “Io così tratto i miei amici”, ed ella, con la confidenza che aveva con Lui, ribatté: “Per questo ne hai così pochi!”.

Fino alla fine della storia ci sarà sempre conflitto tra come ragiona il mondo e come ragiona il Vangelo. Per questo bisogna preoccuparsi quando il messaggio cristiano riceve eccessivi applausi e consensi. Bisogna diffidare della popolarità perché ciò che Cristo annuncia non ha niente di popolare.

Quando la Chiesa o semplicemente un cristiano per non dispiacere gli altri scende a compromessi, smette di essere sale della terra e luce del mondo, come invece dovrebbe essere. C’è però anche il rischio opposto che è quello di godere molto dei conflitti con il mondo, delle distanze, della differenza. Un cristiano non è tale in base a quanto risulta antipatico al mondo. È un pericoloso narcisismo spirituale pensarsi sempre come vittime.

I veri testimoni, i veri martiri non godono della sofferenza che viene dal mondo, ma la vivono con umiltà, con mitezza, con compassione.