• 27 Luglio 2024 7:14

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97esimo anniversario della morte di Giacomo Matteotti

di Salvatore Di Bartolo – Uccidete pure me, ma l’idea che è in me non l’ucciderete mai”. Novantasette anni fa veniva ucciso Giacomo Matteotti. Segretario del Partito Socialista Unitario, Matteotti rimase vittima di un vile assassinio da parte degli squadristi fascisti il 10 giugno 1924. Aveva appena compiuto 39 anni.

Giacomo Matteotti rappresenta un simbolo dell’irrinunciabile libertà di pensiero coniugata alla fedeltà nelle istituzioni. Un uomo integerrimo la cui rivendicazione nei confronti dei diritti civili biecamente calpestati dal totalitarismo ne determinò la morte. Il vero volto del Fascismo si palesò proprio dopo quell’atto criminale ingiustificabile, la cui nefandezza recava lo stigma del movimento: la privazione della libertà dei cittadini.

Ma come sosteneva proprio Matteotti non basta eliminare fisicamente un uomo per annientarne il pensiero o l’ideologia e tutte le forme di repressione politica sono destinate presto e tardi ad essere rovesciate nonostante vengano esercitate con violenza e ferocia.