• 6 Maggio 2024 10:37

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

San Giustino

Letture: At 20,28-38; Sal 67; Gv 17,11-19

Riflessione biblica

“Padre santo, custodiscili nel tuo nome, perché siano una sola cosa, come noi” (Gv 17,11-19). Il cuore si riempie di gioia: Gesù prega il Padre per noi. Gli chiede tre cose essenziali per la nostra vita di comunione con lui: che ci custodisca nel suo nome, che ci santifichi nella verità, che ci mantenga nell’unità. gesu-tempesta-300x169 Custoditi nel Suo NomeCi custodisca nel suo nome: i pericoli sono tanti nella vita sociale, ecclesiale e personale e la tempesta sorge all’improvviso, tanto che gridiamo: “Signore, non t’importa nulla che siamo perduti?” (Mc 4,38). La risposta di Gesù è pronta: “Uomini e donne di poca fede, perché dubitate?” (Mt 14,31). Lui ha pregato per noi: “Padre, io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno” (Gv 17,9.15). E Dio, nostro Padre, è sempre presente nella nostra vita quotidiana: “Chiunque è stato generato da Dio non pecca: chi è stato generato da Dio preserva se stesso e il Maligno non lo tocca” (1Gv 5,18). Protetti da Dio e dall’amore misericordioso di Gesù, non dobbiamo aver paura del mondo, ma che il Maligno ci faccia cedere alla tentazione, alle sollecitazioni del nostro io imperante, all’arroganza del nostro parlare e agire, al fascino degli interessi personali: “Non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal Maligno” (Mt 6,13).gesu-6-300x177 Custoditi nel Suo Nome Affidiamoci al Signore: “egli è fedele, ci confermerà e ci custodirà dal Maligno” (2Tes 3,3). Ci santifichi nella verità: ci faccia partecipi della sua verità, ascoltatori attenti e fedeli alla sua parola: “Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv 8,31-32). Liberi dalle menzogne del mondo, siamo in comunione con Gesù, che è nostra “via, verità e vita” (Gv 14,6). Ci mantenga nell’unità: uniti a Gesù, formiamo “un solo corpo” radunato nell’amore: “Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti partecipiamo all’unico pane” (1Cor 10,17). Uniti a Cristo, siamo una cosa sola anche con Dio: “Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.” (Gv 17,23).

Lettura esistenziale

gesu-7-300x276 Custoditi nel Suo Nome “Padre santo, custodiscili nel tuo nome” (Gv 17, 11b). Si avvicinano i giorni della Pasqua di Cristo e nella preghiera che Egli rivolge al Padre si coglie come la cura e la sollecitudine di una Madre che sta per lasciare i propri figli, teneramente amati. Gesù chiede al Padre che custodisca noi, suoi discepoli dal Male, con la lettera maiuscola. Che ci custodisca cioè dal Maligno che sempre cerca di minare l’unità, seminando discordia e divisione. L’unità e la comunione, con la pace che ne consegue, sono doni dello Spirito Santo, ma occorre da parte nostra l’accoglienza di questi doni e la collaborazione con lo Spirito Santo. Come diceva S. Agostino: “Chi ti ha creato senza di te, non ti salva senza di te”.

Ciascuno di noi, ad imitazione di Cristo, è chiamato a custodire il prossimo. Caino, al quale non importava nulla del fratello Abele, tanto da ucciderlo per invidia, risponde a Dio che gli chiede dov’è il fratello: “Sono forse io il custode di mio fratello?” (Gen 4, 9). Si, Caino, sei proprio tu il custode di tuo fratello, come lo sono io e ciascuna persona rispetto al prossimo. Sta scritto infatti: “Domanderò conto della vita dell’uomo all’uomo; a ognuno di suo fratello” (Gen 9, 5).

Un modo per custodire i fratelli è offrire nella nostra persona una testimonianza di vita evangelica. Francesco d’Assisi, all’inizio della sua conversione a Cristo, non pensava minimamente di fondare un Ordine religioso, ma soltanto di vivere il Vangelo, eppure il suo esempio di vita fu un richiamo per moltissime persone, diffondendosi come un virus benefico in tutte le nazioni e per tutte le generazioni, fino ad oggi. Basta un santo per cambiare il mondo.

“Se questi e queste (si sono fatti santi) – diceva S. Agostino – perché non io?” (cfr. Conf. IX, c 27). Vogliamo provarci? A questo siamo chiamati.