• 29 Aprile 2024 0:13

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Giuseppe Di Fatta

V domenica di Quaresima

Lettura Is 43,16-21; Sal 125; Fil 3,8-14; Gv 8,1-11

Un caro saluto mi gioia e pace a tutti voi.

Ascoltiamo il Vangelo secondo Giovanni in questa quinta domenica di Quaresima.

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. L’inizio dell’episodio dà orientamento a tutto il racconto: Gesù, seduto, è maestro di vita! Al popolo che va da Lui insegna con la sua Parola, ma fra poco ci darà un insegnamento di grande spessore esistenziale.

gesu-1-300x188 Dal flagrante adulterio, al fragrante perdonoAllora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio e la posero in mezzo. Mi voglio soffermare sul fatto che la posero in mezzo. Un’espressione che ritroveremo più avanti, alla fine del racconto, quando tutti se ne andranno. Quindi la donna viene messa nel mezzo e resta ferma lì per tutto il tempo… Vi voglio parlare della dignità dei peccatori. Posso essere il peggiore assassino di questo mondo o la più lurida sgualdrina della terra, ma non perdo mai la mia dignità umana e soprattutto quella di figlio, di figlia di Dio. Questa donna messa nel mezzo come uno zimbello, oggetto di scherno e di irrisione da parte di tutti, subisce una violenza ingiusta che rende, a mio parere, i suoi accusatori peggiori di lei. Guai a chi si permette di insultare qualcuno per le sue debolezze! La chiacchiera e la maldicenza sono un attentato alla dignità della persona che neanche il più grave peccato può intaccare.

Gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. L’episodio avviene di mattina. Quindi l’adulterio viene consumato la notte precedente. Me lo spiegate come è possibile che sia stata colta in flagrante? Forse qualcuno di loro si trovava a passare per caso nella stanza da letto di quella casa e ha visto tutto? Lo dico con ironia. Evidentemente la donna era pedinata, controllata, sorvegliata. Sì, perché c’è gente che non avendo nulla da fare, trascorre le sue giornate spiando la vita degli altri. Come dei guardoni moralisti che osservano sempre i difetti degli altri e non riescono mai a guardare i propri.

gesu-2-300x169 Dal flagrante adulterio, al fragrante perdonoOra Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Citano la sacra Scrittura, ma con una grave imprecisione. La legge di Mosè diceva: Se uno commette adulterio con la moglie del suo prossimo, l’adultero e l’adultera dovranno essere messi a morte. (Lv 20,10) Poiché mi pare di capire che l’adulterio si fa in due, continuo con l’ironia, la citazione della legge è gravemente ingiusta perché condanna la donna e assolve l’uomo. Mi chiedo se questo tipo di mentalità non sia presente ancora oggi tra noi: non è forse vero che se un uomo si diverte con le donne è considerato uno scaltro dongiovanni, se invece è la donna a divertirsi con gli uomini è considerata una poco di buono? Per noi cristiani non esiste la doppia morale: ciò che male e peccato per la donna, lo è anche per l’uomo; ciò che è bene e virtù per l’uno, lo è anche per l’altro.

gesu-17-300x225 Dal flagrante adulterio, al fragrante perdonoMa Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». *E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Un’espressione molto famosa di Gesù, che oltre ad essere Parola di Dio, è formidabile anche dal punto di vista della saggezza umana.

Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei. Il Signore opera un vero e proprio ribaltamento della prospettiva, dicendo loro concretamente di non guardare al peccato di lei, ma che ognuno guardi il proprio peccato. È un passaggio dalla morale esterna che osserva e giudica il comportamento degli altri, a una morare interna e interiore, orientata a un vero e proprio esame di coscienza personale.

Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più». Confesso che questi accusatori all’inizio mi facevano antipatia… adesso un po’ meno, perché in fondo sono stati elegantemente bastonati e hanno capito la lezione. Resta la scena meravigliosa della donna ancora rannicchiata lì in mezzo, e Gesù, solo con lei. Un quadro commovente che sant’Agostino definirà La misera e la Misericordia; espressione che Papa Francesco userà per dare il titolo alla lettera apostolica conclusiva del Giubileo straordinario della misericordia nel 2016. Gesù si alza: è bellissimo! È il Signore che si scomoda, che prende l’iniziativa, che ci viene incontro: anche nel perdono non siamo noi ad andare da Dio, ma è Lui che viene a noi e ci dice: Vuoi essere perdonato? Ti perdono!
Anche quando hai commesso peccati gravi, gli altri ti vogliono togliere la dignità, addirittura sei a rischio della vita… il Signore si alza per te, ti perdona, cancella tutto, azzera ogni male, ti fa creatura nuova.

cuore-indurito-300x200 Dal flagrante adulterio, al fragrante perdonoDove sono i tuoi peccati? Dove sono i tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannata. Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». Sembrerebbe a prima vista un perdono senza pentimento. Ma la donna lo chiama Signore!
Dirà il profeta Gioele: Chiunque invocherà il nome del Signore, sarà salvato. (Gl 3,5)
Ecco perché la donna è perdonata e salvata, perché nella sua massima prostrazione ha riconosciuto che Gesù è il suo Signore e lo ha invocato.
Neanch’io ti condanno.
Gesù, l’unico che aveva il diritto di giudicarla, non lo fa, anzi si adegua al non giudizio degli altri.

Va’ e d’ora in poi non peccare più.
Dopo avere ricevuto un perdono così grande e una potente liberazione da morte sicura, è veramente improbabile che questa donna continui a sbagliare. La gratitudine è il miglior antidoto contro il peccato.
Essa riceverà la stessa parola che è stata consegnata agli apostoli: *Va’!* Un vero e proprio mandato, una missione per la vita.
Questa è la Misericordia di Dio: un invito alla conversione, un’offerta di perdono, una proposta di missione. Una Parola che oggi raggiunge e interpella ciascuno di noi: Va’ e d’ora in poi non peccare più.
Una santa e serena domenica a tutti!