• 21 Maggio 2024 18:11

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Feria propria del 21 dicembre

Letture: Cant 2,8-14; Sal 32;Lc 1,39-45

Riflessione biblica

“Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!” (Lc 1,39-45). Esulta Elisabetta e nello Spirito proclama Maria benedetta, perché in lei Dio ha manifestato la sua bene-volenza per tutti gli uomini e la pienezza della sua grazia verso tutti coloro che credono e si affidano totalmente a lui. Maria, infatti, è benedetta perché Dio l’ha preparata ad un compito speciale nel suo disegno salvifico e l’assiste perché lo possa portare a compimento nella docilità generosa del suo “sì”. Maria vive il mistero che si compie in lei, quello dello Spirito che l’ha resa tabernacolo della presenza di Dio, dell’Emmanuele, il “Dio con noi”. Ella è la nuova Arca dell’Alleanza, che con la sua presenza porta gioia ed esultanza di salvezza. La sua gioia è disponibilità d’amore verso la cugina Elisabetta: corre veloce con le ali dell’amore per donare la grazia che ha in seno; “serva del Signore”, si pone al servizio dell’opera che Dio sta compiendo nel seno di Elisabetta e dona quell’amore che alberga nel suo cuore verginale e materno. Corre in fretta Maria: l’amore ha le ali della prontezza, della delicatezza e della gioia: “Dio ama chi dona con gioia” (2Cor 9,7). Dietro l’esempio di Maria, lasciamo che lo Spirito operi in noi e agisca con il suo amore, forza dinamica e vitale che ci dona vigore e ci spinge ad essere santi, operando i miracoli dell’amore ai poveri, ai malati e agli oppressi della terra (Lc 4,18). Nell’amore, la nostra testimonianza di fede sia generosa e pronta come quella di Maria, esultante come quella di Elisabetta, forte e audace come quella di Giovanni, autorevole e vivificante come quella di Gesù.

Lettura esistenziale

“In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda” (Lc 1, 39). Il viaggio di Maria, che oggi il Vangelo odierno ci racconta, nasce dal bisogno di condividere la gioia che Ella ha in sé per quanto le è accaduto, ma nasce anche dal desiderio di esprimere nel servizio alla cugina Elisabetta l’amore che porta nel cuore. Quando ci si incontra veramente con Gesù ed Egli diventa il fulcro della nostra esistenza non si può fare a meno di esprimerlo attraverso gesti di amore, di servizio, di carità operosa. C’è un particolare del Vangelo di oggi che mi colpisce particolarmente e cioè la “fretta” che Maria ha di raggiungere la sua parente. Ma, scusate, mancavano ancora tre mesi prima del parto di Elisabetta, c’era proprio bisogno di tutta quella fretta? Sì, c’era bisogno, perché chi è innamorato corre, vola, non conosce lentezze nel cammino. La Vergine Maria ci ottenga dal suo Divin Figlio un po’ di questa “santa impazienza”, che è l’impazienza dell’amore, perché possiamo portare la Buona Novella del Vangelo a tutti coloro che incontriamo e procedere gioiosamente e con entusiasmo, insieme a tutti i nostri fratelli e sorelle, verso la patria celeste e la luce che non conosce tramonto. Amen.