• 1 Maggio 2024 16:07

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Sabato della II settimana del Tempo Ordinario

Letture: 2Sam 1,1-4.11-12.17.19.23-27; Sal 79; Mc 3,20-21

Riflessione biblica

“I suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: È fuori di sé” (Mc 3,20-21). Capita! E forse spesso, se è vero che anche il Salmista ebbe lamentarsi a suo tempo: “Anche l’amico in cui confidavo, che con me divideva il pane, contro di me alza il suo piede” (Sal 41,11). E ancora: “Se mi avesse insultato un nemico, l’avrei sopportato; se fosse insorto contro di me un avversario, da lui mi sarei nascosto. Ma tu, mio compagno, mio intimo amico, legato a me da dolce confidenza!” (Sal 55,14). E Gesù l’ha detto in modo chiaro e inequivocabile: “nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa” (Mt 10,36). Qualche volta l’opposizione degli intimi, amici o parenti, nasce da un senso di commiserazione: era tanto l’impegno che Gesù poneva nell’aiutare gli altri che lui e i suoi discepoli “non potevano più mangiare”.gesu-20-300x169 Follia d’amore Un po’ di buon senso ci vuole, caspita! Ma è questo che Gesù non vuole, quando invita tutti a convertirsi, cioè a cambiare mentalità, a perdere il “buon senso” di questo mondo e lasciarsi guidare dalla “follia d’amore”. Chiaro! Gesù non condanna il buon senso, ma preferisce un sano discernimento spirituale: “È forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? O cerco di piacere agli uomini? Se cercassi di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo!” (Gal 1,10). E ancora di più: “Non amate il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui; perché tutto ciò che è nel mondo – la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita – non viene dal Padre, ma viene dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!” (1Gv 2,15-17). Convinciamoci: “l’uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio: esse sono follia per lui e non è capace di intenderle, perché di esse si può giudicare per mezzo dello Spirito” (1Cor 2,14). E lo Spirito opera in noi con un amore senza limiti. Anzi, la carità di Cristo deve crescere in noi e abbondare verso tutti: “Prego che la vostra carità cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento, perché possiate distinguere ciò che è meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo” (Fil 1,9-10).

Lettura esistenziale

gesu-12-300x129 Follia d’amore“È fuori di sé” (Mc 3, 21). Sì, i parenti di Gesù avevano proprio ragione nel pensare che Gesù era “fuori di sé”, ma non nel senso che intendevano loro. Gesù è fuori di sé perché si dona totalmente agli altri, lascia che gli altri lo mangino, così come fa nell’Eucaristia, senza curarsi dei propri bisogni naturali come quelli del nutrirsi o del riposare. Gesù è in continua “estasi”, in continuo atteggiamento di uscita da sé per fare dono di se stesso a tutti coloro che hanno bisogno di Lui.

Questo amore oblativo si perpetua nella S. Messa e ci viene ricordato ogni giorno dalla formula eucaristica della consacrazione: “Questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi. Questo è il calice del mio sangue versato per voi”. Anche noi siamo chiamati ad unirci all’offerta di Cristo al Padre e ai fratelli, lasciandoci guidare, non dal nostro egoismo, ma dallo Spirito di Dio e concretizzandola in ogni situazione della nostra giornata, nell’umile quotidianità, con la pratica dei frutti dello Spirito, che sono le esigenze stesse dell’Eucaristia: la carità operosa; la pazienza, la bontà, la benevolenza, l’accoglienza, l’ascolto, ecc.

Ogni “no” detto a se stessi, anche ai propri bisogni naturali, per amore di Dio e dei fratelli, è un “sì” detto a Lui. L’amore oblativo non è che questo: volere il bene dell’altro fino al sacrificio di sé. La sorgente di questo amore è Dio, se vogliamo amare come Lui, dobbiamo attingere continuamente a questa sorgente.