• 3 Maggio 2024 1:58

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Il “nardo” della misericordia e dell’amore solidale

Jesus in the house of pharisee - St Vincent de Paul Sisters convent - Betania, Bethania- Israel

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Lunedì della Settimana Santa

Letture: Is 42,1-7; Sal 26; Gv 12,1-11

Riflessione biblica

“Maria, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell’unguento”(Gv 12,1-11). nardo Il “nardo” della misericordia e dell’amore solidaleUn profumo assai prezioso, ma diversi modi di valutarlo. Per Maria, fu segno d’amore, profumo di vita, manifestazione di tenera amicizia verso colui che era suo gradito ospite. Verso lui indirizzò ogni specie di riguardo. Cosparse i piedi di Gesù: vera sua discepola, servì il suo “Maestro e Signore” e compì il gesto più bello dell’ospitalità: onorare l’ospite profumandogli i piedi (Lc 7,46). “Li asciugò con i suoi capelli”: gesto delicato di amore per colui che per lei era “via, verità e vita”, ma anche segno di onore e di devozione verso colui che stava consegnando se stesso per donarci la vita. Per Giuda, è uno spreco: “Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?”. Ma la sua valutazione manifestò il suo animo: “Questo disse non perché gl’importasse dei poveri, ma perché era ladro”. Onorare Gesù non è spreco, ma la via principale per onorare e amare i poveri: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40). Per Gesù, quel nardo profuma d’amore e di delicata devozione e ha anche valore profetico: dà l’ultimo saluto al Maestro che sta sacrificando la sua vita per tutti coloro che credono. Il gesto di Maria non è unzione di morte, ma profumo di risurrezione e di vita: dalla morte di Gesù risorge la vita. E, a motivo di ciò, “dovunque sarà proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche quello che ha fatto” (Mc 14,9) e ci spingerà ad onorare Gesù con il “nardo” della misericordia e dell’amore solidale.

Lettura esistenziale

maria-300x169 Il “nardo” della misericordia e dell’amore solidale“Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo” (Gv 12, 3). Il Vangelo odierno ci conduce a Betania, dove, come annota l’Evangelista, Lazzaro, Marta e Maria offrirono una cena al Maestro (Gv 12, 1). Questo banchetto in casa dei tre amici di Gesù è caratterizzato dai presentimenti della morte imminente: i sei giorni prima di Pasqua, il suggerimento del traditore Giuda, la risposta di Gesù che richiama uno degli atti pietosi della sepoltura anticipato da Maria, l’accenno che non sempre lo avrebbero avuto con loro, il proposito di eliminare Lazzaro in cui si riflette la volontà di uccidere Gesù. In questo racconto evangelico, emerge soprattutto il gesto molto bello compiuto da Maria. Questo gesto è l’espressione di fede e di amore grandi che ella ha verso il Signore: per lei non è sufficiente lavare i piedi del Maestro con l’acqua, ma li cosparge con una grande quantità di profumo prezioso, che – come contesterà Giuda – si sarebbe potuto vendere per trecento denari. Maria non unge il capo del Maestro, come era usanza, ma i piedi, offrendo a Gesù quanto ha di più prezioso e con un gesto di devozione profonda. L’amore non calcola, non misura, non bada a spese, non pone barriere, ma sa donare con gioia, vince la meschinità, la grettezza, i risentimenti, le chiusure che l’uomo porta a volte nel suo cuore. Il significato del gesto di Maria, che è risposta all’Amore infinito di Dio, si diffonde tra tutti i convitati; ogni gesto di carità e di devozione autentica a Cristo non rimane un fatto personale, non riguarda solo il rapporto tra l’individuo e il Signore, ma riguarda l’intero corpo della Chiesa, è contagioso: diffonde amore, gioia, luce.