• 27 Luglio 2024 3:09

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Messina ricorda i quattro marinai nel 17° anniversario della tragedia del “Segesta Jet”

Diilsycomoro

Gen 16, 2024

di Corrado Speziale –  Sebastiano Mafodda, Marcello Sposito, Palmiro Lauro e Domenico Zona, il 15 gennaio 2007 persero la vita a bordo del “Segesta Jet” a causa della collisione con la portacontainer “Susan Borchard”, avvenuta a largo di San Raineri.

Ieri pomeriggio, i quattro marinai sono stati ricordati con una cerimonia articolata in tre fasi, organizzata dalla Direzione Navigazione RFI, con l’aiuto del comandante in quiescenza Sebastiano Pino.

Dinnanzi al dolore, gli anni trascorsi non hanno scalfito minimamente le sensazioni, né alleviato la commozione per quanto accaduto allora. Tanto testimoniano tutti coloro che sono accorsi, numerosi come sempre, alla commemorazione del Segesta anche quest’anno, a fronte del tempo trascorso.

Alle 15,30, in mare, nel punto esatto dell’incidente, alla presenza di unità navali della Guardia Costiera e della Polizia Municipale, oltre a quella riservata ai parenti delle vittime, è stata lasciata in mare una corona d’alloro. A seguire, una Santa messa è stata celebrata da Fra’ Girolamo Palminteri Guardiano (superiore) della Fraternità del Santuario Nostra Signora di Lourdes, nell’atrio prospiciente la Corte di Ulisse della Stazione centrale.

Alle 17,54, ora cruciale dell’incidente, accanto al monumento dedicato ai quattro marinai è stata deposta la corona d’alloro, portata da Onofrio La Greca e Vincenzo Bevilacqua, i due membri dell’equipaggio del “Segesta”, superstiti quella tragica sera di 17 anni fa. La corona è stata benedetta dal responsabile della Cappellania della Stazione Centrale e Marittima di Messina Fra’ Giuseppe Maggiore: “Ricordiamo questi nostri fratelli e chiediamo loro di pregare per noi, di vegliarci dal Cielo, affinché possiamo progredire sempre nel bene verso gli altri”. La speranza: “Luoghi di lavoro più sicuri e sempre di più luoghi di pace”.

Alla fine della cerimonia la “parola” come sempre è stata consegnata alle navi in porto che con il loro grido hanno esternato la voce amica proveniente dal mare, contrassegnata dal ricordo più profondo.

Come sempre tanti cittadini, amici e colleghi si sono stretti al fianco dei familiari delle vittime. Presenti alle cerimonie autorità civili e militari.

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