• 13 Novembre 2025 6:29

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Nel silenzio generale le Ong continuano a salvare vite

Ci sono decine e decine di migranti da salvare in mezzo al mare, lo raccontano dalla nave Ong Mediterranea che in sole 24 ore di navigazione in zona Sar ha già messo in salvo 3 imbarcazioni per complessivi 92 migranti. Altre 2 segnalate da Alarm Phone che saranno raggiunte nelle prossime ore. «Abbiamo segnalato l’imbarcazione in pericolo alla Guardia costiera di Lampedusa – racconta Beppe Caccia di Mediterranea – perché probabilmente è in acque territoriali italiane ma ci hanno risposto che non se ne possono occupare perché hanno tutti gli assetti impegnati». Non è chiaro se è perché ci siano altre imbarcazioni in pericolo. Il fatto è che appena tornano ad accendersi i riflettori su quella parte di Mediterraneo che attraversa la rotta centrale, dalla Libia e Tunisia verso l’Italia, è un continuo imbattersi in gommoni e imbarcazioni stracariche. Di molte di queste non si hanno notizie, riferiscono dalla nave della Ong tornata ad operare in mare a fine ottobre dopo la sospensione della detenzione amministrativa della nave decisa dal Tribunale di Trapani. Nelle ultime due settimane sono avvenuti almeno 4 naufragi, segnalati da chi è riuscito a sopravvivere, ma è sempre più difficile dare conto di quel che succede visti i limiti imposti ai mezzi delle organizzazioni non governative.

La nave Ong Mediterranea soccorre 92 persone, la maggior parte sudanesi

«La nostra nave Mediterranea ha soccorso nella mattinata di domenica 37 persone, che si trovavano su una prima imbarcazione in vetroresina sovraffollata a rischio naufragio, in acque internazionali a circa 40 miglia al largo delle coste libiche – ha sottolineato Beppe Caccia -. Nel pomeriggio abbiamo soccorso altre 28 persone su un gommone che stava per affondare: erano in mare da tre giorni senza più acqua potabile né cibo. Erano tutte spaventate, in fuga dagli orrori della Libia». Altre 27 persone sono state soccorse lunedì mattina. «Tutte le persone sono adesso al sicuro a bordo di nave Mediterranea e stanno ricevendo le prime cure mediche. Tra di loro ci sono 6 donne, di cui una in avanzato stato di gravidanza, e 20 minori non accompagnati. Diversi i Paesi di provenienza: Sudan e Sud Sudan, Somalia, Eritrea, Siria, Iran, Iraq, Egitto, Bangladesh e Pakistan – spiega l’ong Mediterranea -. Molte persone soccorse portano su di sé i segni delle violenze e delle torture subite nei campi di prigionia in Libia. Proprio nel giorno in cui il governo italiano rinnova il famigerato memorandum di collaborazione con le milizie libiche, siamo riusciti a evitare che altre 65 vite fossero altre morti inghiottite dal mare o deportate di nuovo all’inferno».

Cinque naufragi in tre settimane e poche Ong in mare

Vale la pena intanto ricapitolare quanto è avvenuto nel Mediterraneo soltanto nelle ultime due settimane. Il 22 ottobre sono morte 40 persone al largo della Tunisia: tra le vittime c’erano diversi neonati. Hanno perso la vita annegando dopo che la loro imbarcazione di fortuna si era capovolta al largo della costa di Salakta, nel governatorato di Mahdia. Una settimana prima era avvenuta un’altra tragedia con oltre una decina di vittime, in questo tratto di mare considerato particolarmente pericoloso. Dopo solo due giorni, il 24 ottobre, altri 17 morti tra la Turchia e la Grecia. Poi ancora, il 27 ottobre, 4 morti a ridosso dell’isola di Lesbo, nel Mar Egeo. E l’ultimo naufragio segnalato dall’Oim, lo scorso 29 ottobre, con 18 morti e 64 persone messe in salvo al largo delle coste libiche.
Attualmente in mare c’è solo la nave Ong di Mediterranea. Poi le imbarcazioni a vela Nadir e Trotamar e l’assetto veloce Aurora di Sea Watch. Troppo poche per salvare tutti i migranti che tentano di raggiungere l’Europa e fuggire dagli orrori della Libia. Eppoi c’è la guerra in Sudan. Tra i migranti soccorsi dal 2014 ad oggi, proprio in queste acque, si contano almeno 32.803 morti o dispersi stando ai dati forniti dall’Oim, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni.

Arrivi in aumento

Secondo i numeri del Cruscotto immigrazione del Viminale, sono 58.941 gli arrivi registrati ad oggi dal 1° gennaio sulle coste italiane, 659 nella sola giornata del 29 ottobre. Complessivamente, rispetto a un anno fa si tratta di arrivi in aumento: 55.413 quelli registrati nello stesso periodo del 2024. Per quanto riguarda i minori non accompagnati, ad oggi, il Viminale registra 10.510 presenze, 8.752 quelli arrivati in tutto il 2024.
(fonte: Avvenire)