• 6 Maggio 2024 22:44

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello e Tiziana Frigione
Sabato della XI settimana del Tempo Ordinario
Letture: 2Cor 12,1-10; Sal 33; Mt 6,24-34

Riflessione biblica

“Non potete servire Dio e la ricchezza”. Non si tratta di fare una scelta: il seguace di Gesù sceglierà sempre la via della povertà: “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli” (Mt 5,3). Scegliendo la povertà, incontra Cristo, che “da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà” (2Cor 8,9). In base a ciò, non è questione di demonizzare la ricchezza, perché “da te, o Dio, provengono la ricchezza e la gloria, tu domini tutto; nella tua mano c’è forza e potenza, con la tua mano dai a tutti ricchezza e potere” (2Cron 29,12).redentore-1-300x169 Nessuno può servire due padroni E neppure esaltare la povertà: “Non temere, figlio, se siamo diventati poveri. Tu hai una grande ricchezza se avrai il timore di Dio, se rifuggirai da ogni peccato e farai ciò che piace al Signore, tuo Dio”. Convinciamoci: “Bene e male, vita e morte, povertà e ricchezza provengono dal Signore” (Sir 11,14). Così, ciò che non vuole il Signore è l’eccessivo “preoccuparsi”, affaticarsi, vivere nell’ansia e nell’angoscia del domani, in una parola nel fidarci solo di noi stessi, mettendo da parte la provvidenza di Dio: “Ecco l’uomo che non pone Dio come sua fortezza, ma confida nella sua grande ricchezza Ma io, come olivo verdeggiante nella casa di Dio, confido nella fedeltà di Dio in eterno e per sempre” (Sal 52,9-10).
Dobbiamo fidarci di Dio: l’errore non sta nel cercare il cibo o nel preoccuparci di che cosa vestiamo, ma nel porre tutta la fiducia nelle nostre grandi doti organizzative, che poi finiscono per renderci schiavi del “dio denaro” e di uomini senza scrupoli: “Chi ama il denaro non è mai sazio di denaro e chi ama la ricchezza non ha mai entrate sufficienti. Anche questo è vanità. Con il crescere delle ricchezze aumentano i profittatori e quale soddisfazione ne riceve il padrone se non di vederle con gli occhi?” (Eccl 5,9-10).
gigli-225x300 Nessuno può servire due padroniA costoro bisogna dire: “Le vostre ricchezze sono marce, i vostri vestiti sono mangiati dalle tarme. Il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si alzerà ad accusarvi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni!” (Gc 5,2-3).
“Non poniamo la speranza nell’instabilità delle ricchezze, ma in Dio, che tutto ci dà con abbondanza perché possiamo goderne” (1Tm 6,17). Di più: le nostre ricchezze devono servire per accrescere il nostro amore a Dio e ai fratelli: “Se uno ha ricchezze di questo mondo e, vedendo il suo fratello in necessità, gli chiude il proprio cuore, come rimane in lui l’amore di Dio?” (1Gv 3,17). Siamo collaboratori di Dio, per edificare il corpo di Cristo nell’amore.

Lettura esistenziale

Banca-dellaTerra-300x168 Nessuno può servire due padroni
La vita è dono di Dio, non ci appartiene ed è nell’amore , nella condivisione che riceviamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Con il nostro lavoro possiamo realizzare la vita di figli di Dio e di fratelli. È la consapevolezza della nostra identità che ci libera dalla preoccupazione, che ci fa imparare chi siamo agli occhi del Padre, quanto siamo preziosi ed è importante custodire nel nostro cuore questa verità. Solo la poca fede ci fa dubitare, e poiché è un dono la fede, dobbiamo sempre chiederla. Se impariamo a vivere ogni cosa che ci capita come dono , siamo sempre più vicini a Dio, nella gratitudine e nel perdono, scopriamo che tutte le occasioni ci riportano a lui, anche quelle apparentemente negative, perché lui sa cosa è necessario farci vivere per avvicinarci sempre più a lui.
Con Gesù impariamo a cercare il Regno di Dio in tutte le cose, vivendo da fratelli, nella giustizia, nell’amore. Le cose concrete , il cibo, i vestiti non sono importanti in se, ma solo se condivisi, in una dimensione spirituale, qui, adesso, senza proiettare in un dopo i nostri pensieri, perché sottraiamo energia a ciò che viviamo oggi , a ciò che trasforma i nostri bisogni materiali in Eucaristia.