• 6 Maggio 2024 4:00

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

San Mattia

Letture: At 1,15-17.20-26; Sal 112; Gv 15,9-17

Riflessione biblica

“Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga” (Gv 15,9-17). Secondo la tradizione apostolica, conosceva Gesù sin dall’inizio: “Bisogna che, tra coloro che sono stati con noi per tutto il tempo nel quale il Signore Gesù ha vissuto fra noi, cominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di mezzo a noi assunto in cielo, uno divenga testimone, insieme a noi, della sua risurrezione. Ne proposero due: Giuseppe, detto Barsabba, soprannominato Giusto, e Mattia” (At 1,22-23). Per questo fu scelto per succedere a Giuda: “Tirarono a sorte fra loro e la sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli” (At 1,26). Una tradizione antica afferma anche che egli fu tra i 72 discepoli inviati da Gesù in missione: “Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi” (Lc 10.1). san-mattia-300x200 Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voiPresentato dalla Chiesa, venne scelto da Dio per annunciare a tutti che “vicino è a voi il regno di Dio” (Lc 10,9) e augurare agli uomini di buona volontà la pace: “Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi” (Lc 10,6). Ricevette con gli altri apostoli lo Spirito Santo e con gli altri apostoli annunciò Gesù “via, verità e vita” (Gv 14,6) e proclamò che “le sue parole sono spirito e vita” (Gv 6,63). Esortò ad ascoltare la parola di Gesù e rimanere in essa, per essere suoi veri discepoli e conoscere la verità, che rende liberi (Gv 8,31-32); di rimanere sempre uniti a Gesù come i tralci alla vite (Gv 15,5) e nutrirsi del suo corpo e sangue, per aver la linfa vitale per la vita eterna: “Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà” (Gv 6,27). Ma soprattutto predicò l’amore, frutto dello Spirito (Gal 5,22), comandamento che ci fa essere veri discepoli di Gesù: “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,35). E se amiamo, “la gioia di Gesù sarà in noi e sarà piena”: l’amore riempie il cuore di ogni bene e ci fa sentire in sintonia con Dio, fonte dell’amore e della gioia. “Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri” (Gv 15,11. 17). Secondo una tradizione antica, predicò il Vangelo in Etiopia e finì crocifisso come il suo Signore.

Lettura esistenziale

Crocifisso-300x169 Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi“Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi” (Gv 15, 12). Gli evangelisti, per indicare l’amore di Dio usano il termine: Àgape, che indica un amore disinteressato, gratuito, smisurato, totale e incondizionato, quell’amore che ci permette di lavare i piedi al prossimo, di amare il nemico, di accogliere chi ci sta antipatico, ecc….

Questo è un amore diverso e superiore all’amore di amicizia (Filéo) che ci fa scegliere e amare alcune persone con le quali abbiamo qualche affinità o che ci stanno simpatiche ed escluderne altre e ci fa assomigliare invece al modo di amare di Dio che non esclude nessuno. Siamo stati creati da Dio per amore e la nostra vocazione è amare.

L’amore ce lo abbiamo scritto nel cuore, nel nostro DNA.

francesco-abbraccia-crocfisso-300x300 Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voiOra, se assecondiamo ciò per cui siamo stati creati, siamo felici e pienamente realizzati e la Grazia risplende sul nostro volto; se, al contrario, prendiamo un altro orientamento, perdiamo la somiglianza con Dio, assumendo dei comportamenti che non ci si addicono e perdendo quei connotati di umanità, di tenerezza, di fraternità, di amore che ci sono propri e che ci dovrebbero invece contraddistinguere.

Alla fine della nostra vita saremo giudicati proprio sull’amore. L’amore è l’ingrediente che dà sapore alla nostra vita, che rende ogni giorno degno di essere vissuto. Viviamo come se ogni giorno della nostra vita fosse l’ultimo. Se oggi si concludesse la nostra vita terrena, quale ricordo di noi vorremmo lasciare? Desideriamo che il nostro ricordo sia una benedizione e produca frutti di pace e di letizia?