• 1 Maggio 2024 0:57

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Palermo. Mons. Lorefice contro i mercanti di morte e organizzazioni mafiose

Come nel cuore del mercato storico di Ballarò, come tra i vicoli del quartiere Albergheria alcuni mesi fa, per gridare contro i mercanti di morte, contro le organizzazioni mafiose che vendono le dosi di droga per pochi euro a giovani e giovanissimi, alla luce del giorno, davanti alle scuole: ancora una volta, l’Arcivescovo Mons. Corrado Lorefice si fa interprete della fatica collettiva di liberarsi dalle “pesti” di questo tempo e lo fa attraverso l’omelia offerta durante la V Domenica di Quaresima ai rappresentanti delle realtà confraternali dell’Arcidiocesi di Palermo.

Un grido, quello dell’Arcivescovo, che è anche un’esortazione a vivere pienamente il commino verso la Pasqua di Resurrezione: “Siamo chiamati a celebrare nella nostra carne, cioè nella nostra vita, la Pasqua di Cristo. Le nostre processioni e i nostri riti pasquali che ci fanno fare il ricordo e il memoriale della Pasqua di Gesù, del compimento del suo amore che vince la morte, dei sentimenti del Signore Gesù e della sua Madre Addolorata, siano alimento ed espressione del nostro cammino di fede che genera in noi gli stessi sentimenti di Cristo e della Madre, la forza dell’amore che è più forte della morte, che vince il male con il bene, l’odio con il perdono, la cultura della morte con la promozione della vita, l’indifferenza con la solidarietà, la logica dell’interesse con la gratuità. Da dove le guerre dei nostri giorni, le nuove povertà delle nostre famiglie, i naufragi e i respingimenti dei migranti, la morsa insopportabile delle organizzazioni mafiose che impongono il loro potere nelle nostre città, inquinano le istituzioni, illudono e uccidono i nostri figli trattati da meri consumatori di droghe sempre più devastanti? Da dove le competizioni violente nei nostri ambienti di lavoro, le divisioni e le violenze nelle nostre famiglie, la ricerca di spazi di potere e di prestigio anche nelle nostre comunità cristiane e nelle nostre stesse confraternite? Dove c’è Gesù non può regnare la morte. L’amore genera la fede e la fede genera l’amore, e l’amore genera la vita. Esplode la Vita. La passione, la morte e la resurrezione di Gesù rappresentate nelle nostre processioni e celebrate nelle liturgie della Settimana Santa ci chiedono di verificare la nostra vita. Se corrisponde ed è vivificata dalla fede pasquale. Se è al sevizio dell’amore che suscita rigenerazione umana e sociale. “Disse Gesù: «Togliete la pietra!»” (Gv 11,39).

“Anche oggi Gesù ci ripete: ‘Togliete la pietra’. Dio non ci ha creati per la tomba, ci ha creati per la vita, bella, buona, gioiosa. […] Dunque, siamo chiamati a togliere le pietre di tutto ciò che sa di morte […]” Conclude l’Arcivescovo citando le parole di Papa Francesco