• 11 Ottobre 2024 8:08

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Satanismo ad Agrigento: luoghi, sette e riti. Intervista all’esorcista Don Vaccaro

C’è un mondo nascosto ad un passo dalle vite di tutti noi. Fatto di ritualità, segretezza, violenza, eccessi, abusi.

Un mondo ammantato dalla patina mitica che possiedono tutte le cose proibite, ma che, al netto degli aspetti morali e spirituali, ha ripercussioni serie, serissime, sull’incolumità di chi ne fa parte. E non solo.

Stiamo parlando del mondo delle sette, siano esse di natura satanica o cosiddette “psicosette”. Una realtà concretissima anche in provincia di Agrigento. Due temi molto diversi tra loro ma che, insieme agli esorcismi, sono tornati alla ribalta pubblica in questi giorni dopo la tragedia di Altavilla Milicia. E se si pensa che gli adoratori del male siano una realtà ben distante dalle piccole comunità come quelle dell’Agrigentino si commette, pare, un grosso errore.

“Certamente le sette sono meno diffuse qui rispetto a quanto avvenga al Nord, ma sono presenti ed estremamente attive. Ad oggi se ne ha un quadro grazie non solo alla testimonianza di un soggetto che ne faceva parte e ne è uscito, ma dai ritrovamenti dei luoghi di culto”. A parlare con AgrigentoNotizie è padre Francesco Vaccaro Notte, da 14 anni uno dei due esorcisti dell’Arcidiocesi di Agrigento. Un incarico che si ottiene solo su specifica indicazione del vescovo e che richiede un impegno continuo anche in termini di formazione.

In questi anni quante persone ha incontrato e quante sono state oggetto di preghiere di esorcismo?

“Sicuramente ho incontrato migliaia di persone. Ci sono mesi in cui mi confronto anche con sessanta, settante persone. Ma alla fine sono solo 15 quelle per le quali è stata necessaria una preghiera di esorcismo”.

Vicende come quelle di Altavilla Milicia cosa ci insegnano?

“Ci mettono in guardia dal non scadere nella faciloneria, nel vedere il maligno ovunque e nell’andare  alla ricerca di questi pseudoesorcisti. Bisogna avere la certezza che gli esorcisti della Diocesi siano quelli che hanno ricevuto licenza e non altri. Noi facciamo continua formazione, avremo a breve un convegno regionale e a settembre ci sarà un convegno mondiale”.

C’è tanta filmografia sul tema degli esorcismi, quale effetto potrebbe avere sulle persone fragili?

“Quanto rappresentato nei film non ha niente a che fare con il nostro Ministero che è troppo spettacolarizzato, con la figura dell’esorcista spesso ridicolizzata come se fossimo dei creduloni. Invece dietro c’è formazione culturale, psicologica. La procedura da seguire per chi ritiene di avere necessità di auto è contattare il proprio parroco, che fa i primi colloqui, e poi lui ci contatta.

Parliamo delle Sette. In provincia quante sono quelle attive?

“Nel nostro territorio sono attive sia sette sataniche che psicosette. Le prime vanno distinte in satanismo ‘acido’ e cultuale. Nel primo caso si tratta spesso di giovani – ma non unicamente – che fanno abuso di sostanze e alcolici, ascoltano musica metal inneggiante a Satana e altro. Sono però anche queste realtà in cui si annidano abusi, violenze vessazioni e che ha una conseguenza anche in termini di ordine pubblico. Poi c’è il satanismo rituale, che segue un culto ben preciso e a cui aderiscono persone adulte, altolocate, che sono magari ben inserite nella comunità”.

E perché lo fanno?

“Per una ricerca del potere, soprattutto sessuale, della felicità, dell’affermazione personale. Non si tratta di persone in situazioni di fragilità personale e psicologica, ma che sono consapevoli di quanto fanno”.

Dove sono attive?

“Abbiamo prova di sette ad Agrigento, Ribera, Menfi, una tra Licata e Palma di Montechiaro, un’altra San Giovanni Gemini e Mussomeli. Abbiamo potuto tracciare questo quadro grazie alla testimonianza di una persona che è uscita da una Setta, ma anche attraverso le tracce che i rituali lasciano: cerchi di pietre, croci rovesciate, tracce di sacrifici”.

Di che tipo?

“Il Satanismo prevede anche sacrifici di bambini, ma non ho tracce di casi di questo tipo in provincia. Di sicuro, invece, vengono svolti sacrifici di animali in nome di Satana. Va inoltre precisato che le sette hanno ricadute importanti sull’ordine pubblico, visto che gli adepti oltre a fare abuso di droghe e a commettere violenze, ad esempio si fanno carico di furti sacrileghi”.

Per quanto riguarda invece le psicosette?

“Si tratta in questo caso di soggetti che si riuniscono attorno ad una figura che è il guru, che viene vista come una figura carismatica per i seguaci e le plagia giocando molto sulla manipolazione mentale e intercetta persone in una situazione emotiva di fragilità e sofferenza. Da quanto so ci sono sia delle psicosette in provincia e altre che hanno base fuori dal territorio agrigentino ma coinvolgono degli agrigentini”.

E il ruolo delle forze dell’ordine?

“Le coinvolgiamo insieme all’assistenza sanitaria quando ad esempio c’è una persona che deve uscire da una setta ha quindi bisogno di supporto anche di tipo psicologico”.

Come spiega questo ricorso sempre più diffuso a nuove forme di spiritualità deviata?

“Credo che il vuoto spirituale creatosi in questa società secolarizzata, dove lo spirito è escluso ma c’è un bisogno di trascendentale che risale a quanto c’è l’uomo, spinge le persone a ricercare in queste nuove religioni una risposta con un sincretismo tra occultismo e varie religioni. Di certo serve un’attenzione comune, sia della comunità civile che ecclesiastica”.

(Fonte agrigentonotizie.it – di Gioacchino Schicchi)