• 1 Maggio 2024 9:59

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Giovedì della I settimana del Tempo Ordinario

Letture: 1Sam 4,1-11; Sal 43; Mc 1,40-45

Riflessione biblica

“Se vuoi, puoi purificarmi! Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: Lo voglio, sii purificato!” (Mc 1,40-45). Vi sono due persone nel racconto: Gesù che purifica e il lebbroso purificato. Il lebroso compie due gesti significativi per la vita spirituale. “Venne da Gesù”: senza di lui non è possibile essere purificati né si può progredire spiritualmente: “Senza di me non potete far nulla. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto” (Gv 15,5.7). Abbiamo bisogno di essere a contatto con lui. “Se vuoi, puoi…”: poche parole, ma in esse c’è fiducia, abbandono alla misericordia di Gesù. Preghiera breve, semplice, ma toccò il cuore del Signore: la fede non ha bisogno di grandi discorsi o di lunghe ed estenuanti preghiere, ma di grande fiducia in colui che ha compassione di noi. Pregando, non mettiamo davanti il nostro bisogno, ma la volontà di Dio, cioè il suo progetto su di noi. Allora, avviene il miracolo. E Gesù compie tre gesti importanti. “Ebbe compassione”: la misericordia del Signore viene in aiuto, “si commuove fino alle viscere” per il nostro stato di miseria, soffre con noi. La sua misericordia ci fa grazia, ci purifica dalle nostre impurità fisiche, morali e spirituali. Gesù si commuove dinanzi alle nostre miserie, si piega su di noi, “ha compassione”, ci mostra tutta la potenza del suo amore. “Stese la mano, lo toccò”: viene vicino a noi Gesù, ci tocca con la sua grazia e ci dà il coraggio di continuare il cammino di sofferenza. “Lo voglio, sii purificato!”: secondo la sua volontà; a volte ci purifica nel corpo e nello spirito, a volte solo nello spirito donandoci la pazienza di lottare contro i nostri mali. Affidiamoci a Gesù e seguiamo il suo esempio. Il miracolo dell’amore si compirà in noi e per mezzo nostro: “Il Dio della perseveranza e della consolazione ci conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti, sull’esempio di Cristo Gesù” (Rom 15,5).

Lettura esistenziale

“Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: ‹‹Se vuoi, puoi purificarmi!››” (Mc 1, 40). Il Vangelo odierno racconta la guarigione di un lebbroso che, in modo molto discreto, si rivolge a Gesù dicendogli semplicemente: “Se vuoi, puoi guarirmi”. Bellissimo ed eloquente il fatto che Gesù, prima ancora di pronunciare una parola guaritrice, compie un gesto nei confronti del lebbroso: lo tocca, guarendo così prima di tutto la sua solitudine e il suo stato di abbandono da parte di tutti. Chi toccava un lebbroso, infatti, diventava impuro per la Legge, ma per Gesù nessun uomo è impuro ed una carezza, per Lui, vale più della Legge. L’uomo guarisce davvero e completamente quando incontra qualcuno che gli si fa vicino e non ha paura di toccarne con compassione le piaghe. La sofferenza non ha bisogno di spiegazioni, quanto di partecipazione. Dopo il gesto, Gesù pronuncia la Parola: “Lo voglio: sii guarito”. Dio è guarigione. Non sempre questa si compie attraverso gesti miracolosi, ma sempre con la compassione con cui Dio si fa vicino, portando insieme a noi la nostra croce quotidiana.