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Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Siamo fatti per amare

Diilsycomoro

Apr 15, 2021

Commenti di Fra Marcello Buscemi e Tiziana Frigione

Letture: At 5,27-33 Sal 33 Gv3, 31-36

Riflessione Biblica

“Colui che Dio ha mandato proferisce le parole di Dio e dà lo Spirito senza misura”. La ricchezza espressiva di queste parole mette in evidenza tre momenti essenziali dell’insegnamento di Gesù: egli viene dall’alto, proferisce parole di vita eterna, dona senza misura lo Spirito. Gesù viene dall’alto: egli infatti è mandato da Dio, anzi egli proviene da Dio: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste”. Egli non proviene dalla terra, ma ha assunto “la condizione umana” (Fil 2,7): “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità” (Gv 1,14).

Trinita-257x300 Siamo fatti per amareNon si tratta di provenienza spaziale, né di elevatezza morale, ma di natura divina: Gesù è il Figlio di Dio, mandato da Padre per la nostra salvezza: “In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui” (1Gv 4,9). Partecipe della natura divina, “egli proferisce parole di vita eterna”: nel suo parlare rivela l’amore del Padre per gli uomini (Gv 3,16), la verità che ci fa liberi (Gv 8,32), la giustizia che ci rende santi (Gv 3,7), la vita di comunione con il Padre: “Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” (Gv 5,24). Di più: “Dio ci ha donato la vita eterna e questa vita è nel suo Figlio. Chi ha il Figlio, ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita” (1Gv 5,11-12).

Proprio perché “vengono dall’alto”, “le sue parole sono spirito e vita”, e attraverso di esse ci comunica il suo Spirito: “È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita” (Gv 6,63). Ed è lo Spirito che ci trasforma in uomini nuovi, in dono perfetto di amore ai fratelli, in costruttori di pace nella gioia. Lo Spirito, donatoci in abbondanza nel battesimo, guida il cammino della nostra vita spirituale, ci fa conoscere Gesù e le sue parole di vita, ci fa vivere in comunione con Gesù, ci rende comunità viva nell’amore a Gesù e ai fratelli.

Lettura esistenziale

nicodemo-298x300 Siamo fatti per amareIl silenzio di Nicodemo, che ancora non riesce ad accogliere la verità della fede, chiude una scena stupenda, che farà maturare, nel suo e nel nostro cuore , ogni parola. Adesso Giovanni, il profeta, lo incontriamo mentre battezza, immerge nell’acqua, simbolo della vita, nel desiderio di far rinascere, di combattere la menzogna, la schiavitù, l’ingiustizia. Interrogato sul battesimo di Gesù, afferma tutto ciò che avrebbe potuto affermare Nicodemo, esprime il suo amore per il Signore, l’apertura del grande profeta che va aldilà della legge. Ha la consapevolezza dei propri limiti, perché chi ama fa spazio all’amato, infatti riconosce che è Gesù a darci lo Spirito senza misura, la pienezza di vita e si fa più piccolo per dare spazio a lui. Giovanni è il testimone dell’amore di Dio che si manifesta in Gesù, perciò a Gesù lascia spazio, si rimpicciolisce, perché l’altro possa emergere, possa crescere. Segnala qualcosa che è al di là, come fanno tante persone nella nostra vita, se impariamo a dargli credito e fiducia, non per semplice umiltà ,ma nella consapevolezza che l’amore arricchisce sempre la nostra vita ed è dono. Così fa la sua confessione di fede, affermando che “chi crede nel Figlio ha la vita eterna” riportando noi che ascoltiamo, alla consapevolezza della nostra origine, dalla quale dipende ogni cosa e alla pienezza di vita che nasce dalla libertà di amare. Raggiungere la consapevolezza che nasciamo dall’alto, dall’amore senza limiti del Padre, che siamo fatti per amare, ci libera dalla visione puramente terrena delle cose, impariamo a lasciarci guidare dall’amore.

Grazie a Gesù abbiamo conosciuto questo amore, ciò che Gesù ha ascoltato dal Padre e nel suo amore abbiamo ricevuto lo Spirito, il cuore nuovo, che ci fa vivere in pienezza, da figli di Dio. La nostra vita, unica, bella, ammaccata, sofferta, profumata di terra, è il luogo dove può sbocciare l’amore, fiorire, esplodere di bellezza, diventare un capolavoro, quando veramente lasciamo che l’amore orienti ogni scelta. Pian piano comprendiamo meglio che “Chi non obbedisce al figlio non vedrà la vita”: chi non aderisce profondamente all’amore, chi non riconosce che è proprio il centro di tutto, non può guardare il mondo con gli occhi del cuore e quindi non può vedere l’amore che si nasconde in ogni cosa, la vita piena che si realizza tutte le volte che è l’amore a regnare.

Non è il Signore a toglierci la vita, la gioia, l’amore, siamo noi che ci condanniamo a non vivere, tutte le volte che non scegliamo l’amore, che non lo accogliamo. Apriamo oggi i nostri cuori per ricevere il dono dello Spirito, che ci farà gioire nel riconoscere la presenza del Signore, anche nella fatica dei giorni difficili.