• 29 Aprile 2024 1:21

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura

Martedì della I settimana di Quaresima

Riflessione biblica

“Pregando, non sprecate parole come i pagani, che credono di venire ascoltati a forza di parole”. La preghiera è comunione con Dio: non ha bisogno di parole, ma di cuore. Il cristiano pertanto, nel periodo quaresimale, è chiamato a purificare la propria preghiera personale, preghiera di figli che hanno fiducia nel Padre che è nei cieli. Preghiera breve, autentica, senza l’ipocrisia di chi vuol piegare Dio ai propri bisogni: “Non tenterai il Signore tuo Dio” (Mt 4,7). preghiera-300x188 Voi dunque pregate cosìPreghiera fatta nel segreto, evitando ogni ostentazione e vivendo ogni nostra azione quotidiana in intima unione con Dio: “Quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà” (Mt 6,5-6). Preghiera essenziale: “Il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate” (Mt 6,8). Preghiera nello Spirito: “Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio” (Rom 8,26-27). Preghiera da figli: “scelti per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere figli adottivi mediante Gesù Cristo” (Ef 1,3). E così “essere santi come lui è Santo” (Lev 19,2) e dargli gloria: “Sia che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio” (1Cor 10,31). preghiera Voi dunque pregate cosìUna preghiera solidale con i fratelli: non solo per i bisogni materiali: “dacci oggi il nostro pane quotidiano” (Mt 6,11), ma anche per vivere in pace con tutti: “Siate benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo” (Ef 4,32) ed essere protetti dalle insidie del Maligno: egli è il nostro Pastore e “anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza” (Sal 23,4).

Lettura esistenziale

gesu-7-300x276 Voi dunque pregate così“Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli…” (M7 6, 9). Nella preghiera che Gesù ci ha consegnato, e che è la sintesi di tutto il Vangelo, iniziamo con l’invocazione «Padre». In questa sola parola è racchiusa l’intera storia della redenzione. Possiamo dire Padre, perché il Figlio si è fatto nostro fratello e ci ha rivelato il Padre.

L’uomo di oggi, però, non avverte immediatamente la grande consolazione della parola «padre», poiché l’esperienza del padre è spesso o del tutto assente o offuscata. Così dobbiamo imparare, a partire da Gesù, che cosa significhi «padre». Nei discorsi di Gesù il Padre appare come la fonte di ogni bene, come il criterio di misura dell’uomo che aspira alla perfezione: «Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni…» (Mt 5,44s). L’amore sino alla fine, che il Signore ha portato a compimento sulla croce pregando per i suoi nemici, ci mostra la natura del Padre: Egli è Amore.

Prendiamo ancora un altro testo. Il Signore ricorda che i padri non danno una pietra ai loro figli che chiedono un pane e continua: «Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano!» (Mt 7,9ss). Luca specifica le «cose buone» che dà il Padre, dicendo: «Quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!» (Lc 11,13). Ciò vuol dire: il dono di Dio è Dio stesso. La «cosa buona» che Egli ci dona è Lui stesso. A questo punto diviene sorprendentemente palese che cosa è in gioco quando si prega: non si tratta di questo o di quello, ma di Dio che vuole donarsi a noi, questo è il dono dei doni, la «sola cosa di cui c’è bisogno» (cfr Lc 10,42).

La preghiera è una via per purificare i nostri desideri, correggerli e conoscere di che cosa abbiamo veramente bisogno: di Dio e del suo Spirito.