• 19 Maggio 2024 0:16

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

Commento di Fra Marcello Buscemi e Tiziana Frigione
Giovedì della XIII settimana del Tempo Ordinario
Letture: Gen 22,1-19; Sal 114; Mt 9,1-8

Riflessione biblica

“Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati”. Si rimane spiazzati: quegli uomini, nella loro fede, senza parlare chiedono a Gesù la guarigione del paralitico; Gesù, vista la loro fede, insegna ad essi che il male peggiore nell’uomo è il peccato. Liberato da esso, l’uomo ha la vera guarigione: quella di essere in intimità col Dio misericordioso, che libera l’uomo da ogni male: “Il Signore è clemente e misericordioso, perdona i peccati e salva al momento della tribolazione” (Sir 2,11). gesu-2-300x151 Coraggio figlioE nella nostra fede gridiamo a lui: “Ma liberaci da ogni male” (Mt 6,13). Gli scribi, uomini dalla fede formale, a differenza di Gesù credono nella correlazione tra malattia e pecca-to: “Passando, vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio” (Gv 9,1-3). Tali “opere divine” sono compiute da Gesù, il Figlio dell’uomo, a cui “furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto”. Purtroppo, gli scribi non riconoscono Gesù né come il Figlio dell’uomo né come l’inviato di Dio per dare la salvezza di tutto l’uomo. Chi crede sa che “Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui” (At 10,38)
Tale conoscenza può avvenire solo nello Spirito di Dio: “In questo potete riconoscere lo Spirito di Dio: ogni spirito che riconosce Gesù Cristo venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio” (1Gv 4,2-3).
Credere in Gesù è essenziale, per comprendere il suo operare salvifico: “Le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato”. E sono “le opere di Dio” che testi-moniano della sua missione messianica di liberarci da ogni male (Lc 4,18), che opprime l’uomo, sia nella dimensione fisica che in quella spirituale.gesu Coraggio figlio

Lettura esistenziale

Il cammino interiore che Gesù desidera per ognuno di noi, ha una meta precisa, la comunione con il Padre, la vita nuova, che ci dona attraverso la Parola, liberandoci dalla paura della morte, per vivere in pienezza e servire nel suo amore. Gesù guarda sempre il cuore, la relazione che abbiamo con lui, con la vita, con i fratelli, con noi stessi, per liberarci dal peccato, che è la vera malattia, si annida nel cuore, ci paralizza interiormente, separandoci da Dio. Il suo dono d’amore più grande è il perdono che ci libera dal peccato, che ricongiunge, risana, unifica, proprio nelle ferite e lui è venuto a dirci: “perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare.” L’Amore in noi ha il suo stesso potere di perdonare. La malattia fisica segue la natura umana, biologica, può essere segno, nel miracolo, di un bene più grande, ma il vero miracolo è la fede di chi anche nella malattia fisica, nella paralisi, nella sofferenza è sempre in cammino verso di lui, in comunione con lui. Gesù è sempre dono, il miracolo lo fa la nostra fede, che ci fa accogliere il dono, ed è proprio la fede che lo raggiunge e tocca il suo cuore. Così quel giorno a Cafarnao, oggi qui, guarda proprio la fede di chi porta a lui un paralitico, di tutti noi che con fede preghiamo per una sorella, per un fratello, riflesso di ciò che fa lui con tutti noi, portandoci al Padre. Interviene con le parole più belle che possono risuonare nel nostro cuore, quando siamo bloccati dal potere del male, parole che vengono da lui e ci dicono :“coraggio, coraggio”.
Il fallimento, il peccato, il potere del male è quello di spegnere i desideri, gli entusiasmi, di condurre alla paralisi della rassegnazione, della paura, che ci chiude in noi stessi, ci separa da Dio, dagli altri. Lui ci riporta alla verità, siamo figli di Dio, non possiamo temere nulla, non ci giudica, né ci condanna, ci offre il perdono per superare il peccato e riprendere a camminare ,rinascere ad una condizione nuova, divina, quella di figli amati infinitamente dal Padre. gesu1-300x213 Coraggio figlioGesù guarda ancora al cuore, quello degli scribi, che conservano una falsa immagine di Dio, quella veramente diabolica, che ci separa dalla verità, ci fa vedere la bestemmia, lì dove si esprime tutta l’umanità di Gesù. Compie il miracolo, fisico ed interiore, per risvegliare in ognuno la consapevolezza dell’unica verità, mostrare la risurrezione, perché alzandosi il paralitico, può prendere il suo letto, tutto ciò che prima lo bloccava e mettersi in cammino verso casa, dove può immergersi in un mondo di relazioni d’ amore.
“A quella vista la folla fu presa da timore e rese gloria a Dio”: il miracolo del perdono non passa inosservato, si percepisce qualcosa di grande, di trascendente, che si trasforma in gioia, ringraziamento. E’ la pienezza di vita nell’amore che ci fa gioire per ogni sorella, per ogni fratello che si rimette in cammino verso casa.