• 11 Ottobre 2024 8:41

Quotidiano di ispirazione cristiana e francescana

di FraPè – Ieri la chiesa della Gancia di Palermo gremita, frati gioiosi di incontrarsi, fedeli da ogni parte della Sicilia, sacerdoti convenuti da diverse diocesi siciliane per dire grazie al Signore del dono del Diaconato che il Datore di ogni dono ieri ha fatto a Fra Giuseppe Arrigo e Fra Davide Pintabona.

Fra Giuseppe di Termini Imerese e Fra Davide di Sant’Angelo di Brolo, due frati totalmente diversi, così come ha affermato il Ministro Provinciale dei Frati Minori di Sicilia Fra Antonino Catalfamo nella presentazione durante l’ordinazione, sono espressione dei diversi carismi che ci sono nella Chiesa.

Fra Giuseppe svolge il suo servizio, anzi la sua chiamata tra i frati ammalati dell’Infermeria Provinciale di Bagheria, ama le relazioni semplici e dirette. Stare tra la gente in maniera gioiosa è la peculiarità dell’ormai diacono.

Fra Davide è molto più riservato, attualmente studia Sacra Scrittura all’Istituto Biblico di Gerusalemme. Amante della Parola è molto predisposto all’ascolto. Molto disponibile in fraternità tanto da aprirsi anche a relazioni internazionali.

La Celebrazione è stata presieduta dall’Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice. Tra i concelebranti mons. Vincenzo Manzella Vescovo emerito di Cefalù che battezzò Fra Giuseppe Arrigo.

Mons. Lorefice nell’omelia rivolgendosi ai candidati al diaconato ma credo a tutti i sacerdoti e religiosi presenti, ha affermato che “ogni chiamato deve rinunciare al peso del proprio io”. Afferma l’Arcivescovo, “Chi risponde alla Chiamata del Signore impianta nella propria vita l’unico IO a cui deve rispondere, ed è quello di Dio: ‘Io ti invierò’. Tutta la vita va consegnata a Dio: ‘Non la mia ma la tua volontà’. Ogni affermazione di se non viene da Dio”.

“Francesco di Assisi ci è maestro nell’essere umile – continua Mons. Lorefice – Oggi più che mai il Signore ha bisogno di ministri ordinati che come Giovanni il Battista facciano posto a Cristo”.

Il Presule conclude l’omelia portando ai giovani diaconi un altro esempio di umiltà, San Benedetto da San Fratello: “Si apre l’anno giubilare di un fratello che ha saputo ascoltare, accogliere, ruminare, incarnare e vivere la Parola, uomo umile e degno figlio di Francesco, impariamo da lui ad essere di Cristo”.

A vestire la dalmatica Fra Giuseppe e Fra Davide sono stati aiutati dai diaconi Fra Ugo Milazzo e Carmelo Raco.

Oltre il Ministro Provinciale Fra Antonino Catalfamo a ringraziare il Signore e i presenti è stato Fra Giuseppe che si è fatto anche portavoce di Fra Davide.