Commento di Fra Marcello Buscemi e Suor Cristiana Scandura
Presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio
Letture:Zc 2,14-17; 1Sam 2,1.4-8; Mt 12,46-50
Riflessione biblica
“Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre” (Mt 12,46-50). Non c’è traccia di questa memoria nei Vangeli canonici, ma presente nel Protovangelo di Giacomo, vangelo apocrifo del 150 d.C. circa: “Quando Maria compì l’anno, Gioacchino presentò la bambina ai sacerdoti, i quali la benedissero, dicendo: “O Dio dei nostri padri, benedici questa bambina e dà a lei un nome rinomato in eterno in tutte le generazioni”. Tale memoria liturgica, pertanto, vuole ricordare la particolare consacrazione di Maria al servizio di Dio nel piano di salvezza. La sua adesione piena alla volontà di Dio: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola” (Lc 1,38). Ecco ciò che stabilisce una profonda sintonia tra noi e Gesù: fare la volontà del Padre che è nei cieli. I nostri legami con Gesù non sono determinati dalla parentale naturale, ma da quella secondo lo Spirito: “Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene” (Rom 8,9). Lo stesso Spirito, che scese su Gesù nel battesimo al Giordano: “Gesù uscì dall’acqua: ed ecco si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui” (Mt 3,16), abita in noi e ci guida nella comunione con Gesù e i fratelli. Ora “tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio” (Rom 8,14). Nello Spirito, diveniamo famiglia di Dio: figli nel Figlio. Per questo, condividiamo lo stesso progetto di Gesù: “Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera” (Gv 4,34). Ed è nella famiglia che ci si nutre dello stesso cibo: ci nutriamo del corpo e sangue di Gesù per compiere insieme a lui la volontà del Padre. E “la volontà di Dio è questa: la nostra santificazione” (1Tes 4,3), L’essere “consacrati nella verità” (Gv 17,17), protesi nella speranza verso la comunione intima con Dio, operosi nella carità per esser veri figli del Dio che Amore (1Gv 4,8).
Lettura esistenziale
“Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre” (Mt 12,50). Siamo fratelli, sorelle e madri del Signore Gesù Cristo quando compiamo la volontà del Padre. Ma qual è questa volontà di Dio e come si fa a conoscerla? San Paolo ci viene in aiuto rispondendo: “Questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione” (1Tes 4, 3). Dietro tutto ciò che ci capita durante il giorno, c’è una chiamata di Dio alla santità, una chiamata di Dio ad esercitarci nelle virtù, a crescere nell’amore oblativo. Se chiediamo luce a Dio, in tutto ciò che ci succede, scopriremo che dietro una contrarietà c’è un invito del Signore a praticare la pazienza e la misericordia; dietro una gioia c’è l’invito a renderGli grazie; o dietro la tentazione, trasformata in preghiera, c’è una chiamata all’umiltà, ecc. Così facendo gradualmente impareremo a “stare” nella volontà di Dio e a pregare incessantemente. La preghiera del cristiano, infatti, quando è vera, non è mai avulsa dalla vita ma, al contrario, abbraccia tutta l’esistenza, e la illumina dandole senso. In questo modo la nostra vita, pervasa dalla preghiera, diventerà luminosa, incominceremo a guardare la nostra storia e quella altrui con gli occhi della fede. Non fermandoci all’apparenza, ma andando oltre, scopriremo il progetto d’amore che Dio ha su ciascuno e tutto ci sarà più dolce.